A Carlazzo si pattina sul lago
Nonostante il divieto

A Piano Porlezza sfidano il rischio i bambini e non solo, nonostante gli incidenti degli anni scorsi. Il sindaco: «Lo strato di ghiaccio è troppo sottile»

Il laghetto di Piano Porlezza ghiaccia e, puntualmente, la gente ci pattina e ci cammina sopra. È ormai un’abitudine, quasi una tradizione. Ma è soprattutto pericoloso, anche perché di questi tempi, con un minimo rialzo delle temperature, la coltre di ghiaccio si è assottigliata.

«In certi punti si nota benissimo l’acqua sotto l’ultima patina di ghiaccio – riferisce il sindaco di Carlazzo, Antonella Mazza – . Eppure c’è chi lascia che i bambini entrino a divertirsi sulla superficie ghiacciata».

«Anche quest’anno ho firmato la puntuale ordinanza di divieto d’accesso sulla coltre ghiacciata del laghetto - aggiunge -, ma l’avviso viene spesso strappato. Posso capire il fascino della riserva e dello specchio d’acqua in questa stagione, ma la sicurezza viene prima di tutto e a questo punto non escludo che la polizia municipale possa passare alle sanzioni».

Un anno fa un settantenne di Tavordo, appassionato pattinatore sul lago, era finito all’improvviso in acqua a una decina di metri dalla riva proprio a causa del ghiaccio che aveva ceduto sotto il suo peso; se non fossero passati per caso di lì due ragazzini che avevano poi dato l’allarme, difficilmente sarebbe stato recuperato.

In quell’occasione un’associazione di consumatori era addirittura intenzionata a denunciare il Comune, che peraltro aveva emesso la solita ordinanza, per presunta omessa vigilanza. Qualche anno prima era accaduto un altro episodio simile a un pensionato di Piano Porlezza: grazie al tempestivo arrivo dei soccorsi, anch’egli se la cavò con un breve ricovero ospedaliero. Ma il laghetto allo stato solido, come detto, diventa un’autentica attrazione, con grandi e piccini che lo invadono: di domenica capita di contare più di duecento persone che vi camminano o pattinano.

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