Addio a Bordoli, sindaco per 15 anni
Il centro lago perde un riferimento

Sala Comacina Aveva 77 anni, da 38 in Comune dove era ancora consigliere. Domani i funerali

Fiorenzo Bordoli, classe 1941, la “sua” Sala Comacina, l’aveva nel cuore.

E forse non è un caso che anche mentre combatteva con grinta e carattere contro uno di quei mali che non lasciano scampo, il suo impegno per il paese non era mai venuto meno. Era entrato in consiglio comunale nel lontano 1980 e da allora era rimasto sempre tra i banchi consiliari.

Nel 1995 della “sua” Sala Comacina ne era diventato sindaco dopo aver fatto da vicesindaco all’indimenticato Walter Mai. Per due volte consecutive aveva ricoperto la carica di primo cittadino, negli anni in cui si cominciava a parlare di unione tra Comuni diventata poi fusione (di recente, nel 2014) nella confinante Tremezzina.

Dal 2004 al 2009 - complice il “passo di lato” che imponeva la legge allora in vigore - era rimasto in municipio nuovamente come vicesindaco, con Ivonne Mandelli (attuale sindaco) quale primo cittadino. Poi nel 2009 era tornato a “fare il sindaco”, ruolo che gli si addiceva per il piglio deciso con cui affrontava i vari argomenti.

L’ultimo saluto si terrà domani alle 16 nella chiesa parrocchiale di Sala Comacina, che si trova a due passi da quel Comune cui Fiorenzo Bordoli ha dedicato tempo e grande competenza.

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