Addio a Cetti, Tremezzina in lutto
In prima fila per ottenere la Variante

La scomparsa a 83 anni del noto imprenditore. Dall’impegno in Camera di commercio alla presidenza di Confartigianato Lombardia

Ha lottato sino all’ultimo, com’era nel suo “Dna”, Cornelio Cetti, scomparso a 83 anni.

ìLennese doc, Cetti ha rivestito numerosi e importanti ruoli dentro le Associazioni di categoria e gli enti territoriali nonché nel mondo della caccia, la sua grande passione.

Titolare di un’impresa di imbiancatura con una forte impronta artigiana e con base operativa in via Sant’Abbondio a Como, è stato per 12 anni presidente dell’associazione provinciale Artigiani di Como, oggi Confartigianato Imprese Como, che ieri in una nota ha rimarcato che «con la sua scomparsa se ne va un testimone di un pezzo di storia della provincia di Como e non solo».

Cornelio Cetti è stato anche presidente di Confartigianato Lombardia nonché vice presidente - con delega alle Infrastrutture - della Camera di Commercio di Como al fianco dell’allora presidente Paolo De Santis, con cui ha dato il là - con tanto di dote economica - all’iter per la realizzazione della variante della Tremezzina.

Su indicazione della Camera di Commercio, è stato anche membro del Cda del Casinò di Campione d’Italia nonché - tornando alla caccia - primo presidente del Comprensorio alpino di Caccia delle Prealpi Comasche.

«Cornelio Cetti ha guidato l’associazione provinciale Artigiani quando anch’io facevo parte dei quadri dirigenti dell’Associazione – ha affermato Roberto Galli, oggi presidente di Confartigianato Imprese Como - Ho avuto più volte occasione di confrontarmi con lui, sempre all’insegna della lealtà e dell’obiettivo comune, quello di combattere quotidianamente per la difesa dei principi e dei valori dell’artigianato. È stato senza dubbio una figura carismatica e protagonista assoluto nella storia dell’associazionismo artigiano».

E proprio il carisma di Cornelio Cetti è stato il tratto dominante dei ricordi che sin dalla primissima mattinata di venerdì 15 aprile - quando si è diffusa inizialmente a Lenno la notizia della sua scomparsa - si sono accavallati, alla luce anche delle tantissime persone conosciute nel corso dei decenni.

Di sicuro in tanti, ancora oggi, gli devono “un grazie”, perché dietro quella personalità forte si celava comunque un uomo che non ha mai detto di no a nessuno in caso di bisogno. Lo ha sempre fatto con quello spirito di servizio genuino che ha storicamente contraddistinto la gente del lago (e delle valli adiacenti).

«Una personalità - ha ricordato Confartigianato Imprese Como - che sapeva imporre con tenacia il proprio punto di vista, sempre a difesa dell’artigianato e, in particolare, dei paesi del lago».

L’ultimo saluto è fissato per lunedì 18 aprile alle 15 nella chiesa parrocchiale di Lenno. Il feretro sino a lunedì rimarrà nella Sala del commiato dell’impresa Soldarini di Lenno.

(Marco Palumbo)

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