Camion sulla Regina che scoppia
Ma fino a gennaio nessuno “stop”

L’ordinanza Anas che regola i transiti per i mezzi troppo lunghi non sarà rinnovata. La decisione nel vertice di ieri in prefettura a Como

Le due ore di summit di ieri a Palazzo di Governo, volute dal prefetto Ignazio Coccia (rappresentato dal vice Domenico Roncagli) hanno detto che se da un lato il “liberi tutti” nelle strettoie di Colonno, Sala e Ossuccio - complice lo stop all’ordinanza Anas che contemplava fasce orarie per i mezzi sopra gli 8,60 metri e la contemporanea chiusura di diverse strutture turistiche - rimarrà tale almeno sino a gennaio, dall’altro i sindaci dei Comuni epicentro del caos redigeranno un documento con un elenco di priorità.

Su tutte lo stop alle deroghe automatiche ai transiti nel tratto di gran lunga più a rischio caos dell’intera Regina ovvero Argegno-Menaggio, con possibilità di transito solo per i mezzi - il riferimento sono sempre gli 8,60 metri di lunghezza - con sede legale o operativa nei Comuni oggetto dell’ordinanza. C’è poi un altro punto e cioè lo stop diurno al transito degli autoarticolati. Certo, si tratta di una lettera d’intenti, che dovrà poi essere sottoposta al vaglio di tutti i soggetti in causa, a cominciare da Anas (ente proprietario della statale) e dalle Associazioni di categoria. «Togliere le deroghe automatiche significherebbe, in buona sostanza, evitare decine e decine di transiti giornalieri», dice il comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli, che a Palazzo di Governo ha portato diverse proposte operative nonché le istanze dei sindaci di Tremezzina e Argegno.

Al tavolo c’erano, in rappresentanza di Comuni e enti, il presidente dell’Amministrazione provinciale, Fiorenzo Bongiasca, il presidente della Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio, Mauro Robba, i primi cittadini di Colonno (Davide Gandola), Sala Comacina (Roberto Greppi) e l’assessore di Cernobbio, Mario Della Torre.

L’articolo completo su La Provincia di mercoledì 20 febbraio

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