Dalla chiusura alla riapertura in tempo record, ma la Lariana ha ancora bisogno di interventi anti frane

Sicurezza Quanto successo tra il 29 e il 30 aprile a Nesso, era stato in qualche modo preceduto dallo smottamento del 21 aprile a Faggeto. Giorni di sopralluoghi. In arrivo reti paramassi per 600mila euro

È durata meno di dodici ore la seconda emergenza in nove giorni che ha interessato l’ex statale Lariana.

Se a Faggeto il 21 aprile era stato il ritorno della pioggia dopo mesi di siccità a spingere sulla carreggiata 50 metri cubi di fango e detriti, nella notte tra sabato 29 e domenica 30 aprile è stato un grosso masso e qualche sasso di dimensioni meno importanti hanno paralizzato la viabilità quasi al confine tra Nesso e Lezzeno, in località “Zelima”, isolando di fatto Lezzeno e Bellagio.

Fortunatamente in quel momento non c’erano auto in transito. Pronto l’intervento dei tecnici e degli addetti di Villa Saporiti, con un’impresa (allertata dall’amministrazione provinciale) subito sul posto e con le indicazioni dell’interruzione stradale già presenti a Sant’Agostino grazie alla polizia locale di Como. Poi l’attesa riapertura alle 12,24.

Terminata la fase dell’emergenza, l’amministrazione provinciale ha già programmato per la giornata del 2 maggio un doppio sopralluogo a Nesso e Faggeto con tecnici e geologi per verificare le condizioni del versante, anche se in entrambi i casi non sono state (ad oggi) rilevate situazioni di pericolo tali da compromettere la percorribilità di questa arteria, che rappresenta la spina dorsale della sponda orientale del Lario.

Per avere un quadro ancora più esaustivo della situazione, tecnici e geologi potrebbero avvalersi delle immagini e dei video ad alta definizione garantiti dal drone.

Da segnalare che la Provincia ha già inserito a bilancio 600 mila euro per la posa di reti paramassi in continuità con quelle già esistenti, così da “coprire” altri tratti dell’ex statale Lariana oggi sprovvisti in toto di protezioni.

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