Droga nello studio di Carlazzo. Arrestato un “finto” fisioterapista: non era abilitato alla professione

Controlli Il professionista, 51 anni residente a Tremezzina, è al Bassone. La Finanza ha trovato hashish, eroina e cocaina, bilancino e denaro

Dell’operazione si conosce ancora molto poco, in quanto avvenuta nel tardo pomeriggio della giornata di giovedì. A portarla a termine i militari della guardia di finanza di Menaggio. Pare tra l’altro che tutto fosse iniziato come una attività di controllo dell’attività professionale di un fisioterapista con studio a Carlazzo ma residente nel comune di Tremezzina. Fisioterapista che peraltro, come comunicato dall’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, non sarebbe affatto un professionista abilitato allo svolgimento delle attività sanitarie e riabilitative.

L’epilogo è stato però clamoroso e imprevisto, con il finto professionista portato al Bassone dopo che nello studio professionale (gli è poi stata perquisita anche l’abitazione) sono saltati fuori diversi grammi di droghe di svariato tipo. Un quantitativo per nulla marginale che ha portato la guardia di finanza a segnalare l’accaduto al pubblico ministero di turno in procura a Como, il dottor Giuseppe Rose.

Filippo Pizzica, 51 anni è stato arrestato e nella giornata di lunedì, assistito dall’avvocato Massimo Di Marco, verrà interrogato dal giudice delle indagini preliminari Carlo Cecchetti. Entrando più nel dettaglio di quanto rinvenuto, i militari delle fiamme gialle menaggine hanno posto sotto sequestro 21 grammi di hashish, 7 grammi di eroina, ben 73 grammi di cocaina che sul mercato dello spaccio avrebbero fruttato da soli oltre settemila euro. Ma in possesso dell’uomo sarebbero stati rinvenuti altri sette involucri di cui non si conosce ancora il contenuto in termini proprio di tipo di stupefacente.

La Guardia di finanza ha trovato pure un bilancino di precisione, che si ritiene fosse usato per confezionare le dosi, e del denaro contante di cui non si conosce la quantificazione. Il falso fisioterapista ha consegnato ai militari anche il cellulare che aveva con sé che ora verrà passato al setaccio in cerca di eventuali contatti utili per proseguire le indagini. Ma non è tutto qui. Da quanto è stato possibile appurare, come detto in avvio, l’operazione era iniziata per altri motivi, ovvero per verificare i titoli abilitativi del professionista con studio a Carlazzo ma anche in Canton Ticino, a Lugano. E pare che l’interesse fosse proprio concentrato sull’abilitazione alla pratica anche in Italia. L’uomo, al riguardo, è stato indagato a piede libero pure per l’ipotesi di reato di esercizio abusivo della professione anche se le indagini sono appena all’inizio.

Immediate sono state invece le manette per lo stupefacente trovato, droga che ha aperto al cinquantunenne la porta del carcere del Bassone in attesa dell’interrogatorio di domani di fronte al gip in cui potrà fornire la propria versione di quanto accaduto.

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