Gravedona, maternità a rischio
Va al ballottaggio con Chiavenna

Il ministero della Salute non concede altre deroghe per i reparti con meno di 500 nascite. Maroni: «Noi potevamo garantire la sicurezza dei parti ma il governo non ci ha ascoltati». Gaffuri (Pd): «Si attivi invece di fare lo scaricabarile su Roma»

La ventilata chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti diventa realtà. Sono state concesse deroghe soltanto a Sondalo e a un altro ospedale che dovrà essere scelto fra Gravedona e Chiavenna. Lo comunica il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che si dice rammaricato e impossibilitato a contrastare una decisione assunta dal ministero della Salute.

«Avremmo voluto non solo tenerli, ma anche metterli in sicurezza – dice Maroni in riferimento ai reparti di maternità – . Un limite di nascite ha certamente senso per garantire la sicurezza di madre e figlio, perché in caso di complicazione nel cuore della notte occorre essere certi che il personale sia in grado di intervenire».

«Ma - aggiunge il governatore - questa sicurezza noi eravamo disposti a garantirla: avevamo anche trovato le risorse nell’ambito dello stanziamento di 500 milioni per la sanità nel triennio, proprio per garantire che tutti i punti nascita, anche quelli con meno di 500 parti annui, risultassero in piena sicurezza. L’idea era di sviluppare un modello innovativo, perché per noi il territorio ha un’enorme importanza e le richieste che ne provengono vanno soddisfatte».

Ma sul punto ribatte il consigliere del Pd Luca Gaffuri: «Maroni per l’ospedale di Gravedona si deve assumere le sue responsabilità. L’organizzazione della sanità è di competenza regionale, non faccia scaricabarile su Roma»

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