Griante, asfaltano senza avvisare
«Una vergogna, non possono fare così»

La protesta dei clienti della pizzeria di Cadenabbia, inutile l’intervento del vicesindaco

Lavori di riasfaltatura a Cadenabbia atto terzo ovvero quando la toppa è peggio del buco. Mercoledì sera 29 luglio l’impresa che ha in appalto per Anas la riasfaltatura di ampi tratti di Regina è entrata in azione con uomini e mezzi a Cadenabbia alle 21, mentre le attività turistiche e commerciali che si “affacciano” sulla statale - a cominciare dal ristorante pizzeria “Riviera”, tra i più conosciuti del territorio - erano nel bel mezzo del servizio sera.

«Un disastro. Abbiamo 60 persone sedute ai tavoli e i mezzi che lavorano a pochi metri. E come se non bastasse stiamo attraversando la strada per servire i clienti nel giardino a lago camminando sul primo strato d’asfalto. Siamo molto arrabbiati. La riteniamo una presa in giro in questo anno dalle mille difficoltà» le parole pronunciate mercoledì sera in presa diretta a “La Provincia” da Michela Bergomi, del ristorante pizzeria “Riviera”. A nulla sono valsi i tentativi del vicesindaco Pietro Ortelli, giunto prontamente sul posto, di far tornare l’impresa sui propri passi così da poter permettere ad almeno una parte dei clienti di terminare la cena in una situazione di relativa tranquillità. «Non hanno voluto sentire ragioni, nell’assenza totale di un referente Anas. Già per i danni causati dai lavori di fresatura, con molti esercizi invasi dalla polvere, stavamo raccogliendo le segnalazioni degli esercenti. Quella di mercoledì sera è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È una vergogna che nessuno ci abbia avvisato della ripresa dei lavori» le parole di Pietro Ortelli. Gli animi, sul posto, si sono surriscaldati e non solo per la colonnina che segnava 27 gradi. «Anas, vergogna - la segnalazione di un lettore de ”La Provincia” che mercoledì sera era a cena al “Riviera” - Vergognoso asfaltare a partire dalle 20.30 ad un metro dal ristorante dove eravamo a cena. Mio nipote, che ha un mese, dal biberon ha succhiato latte e catrame».

(Marco Palumbo)

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