Il lago si abbassa, è allarme
Meno 4 centimetri al giorno

Il fenomeno continua e sale solo la preoccupazione dei sindaci Lettera al presidente Fontana: «Rischio crollo dei muri lungo le rive»

«Già negli anni scorsi, ho sollevato il problema agli enti interessati, ma nulla è stato fatto». E’ uno dei passaggi clou della lettera che ieri il sindaco di Cremia, Guido Dell’Era, ha inviato al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, a deputati-senatori comaschi e lecchesi e consiglieri regionali dei due territori. Il tema è quello che da settimane tiene banco nei Comuni rivieraschi (e non solo) ovvero il lago che batte in ritirata.

Venerdì pomeriggio, il Lario era a meno 6,6 centimetri sotto lo zero idrometrico. Nel Lario entravano 123 metri cubi d’acqua al secondo e ne uscivano 172. Insomma, il problema è sempre quello. Ogni giorno sul campo il nostro lago lascia dai 4 centimetri e mezzo ai 5 centimetri e mezzo e il baratro dei meno 40 - punto di non ritorno per il livello del nostro lago - è sempre più vicino. Nel mirino il Consorzio dell’Adda, che regola il livello del lago. Da lui dipendono le sorti del Lario. E non usa giri di parole Guido Dell’Era: «Il Consorzio dell’Adda pensa solo ai propri interessi e non al disagio creato agli utenti che stanno a monte e a valle. Ci sono darsene e rive in secca. Si prospetta il crollo di diversi muri a secco lungo la riva».

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