La chiesetta di San Rocco non è più incatenata. Ora ci sono catenella e paletti

Menaggio Dalle vivaci proteste all’intervento degli operai del Comune. Ma sui social c’è ancora divisione nonostante l’impatto decisamente più soft

Si sono susseguite le reazioni dinanzi alla chiesetta di San Rocco incatenata e dopo soli due giorni il Comune ha provveduto ad applicare una soluzione decisamente meno impattante. Sui social l’ultimo commento è apparso ieri, quando il Comune aveva già provveduto a trovare una soluzione differente: «Togliete quelle catene, sono orrende». Alle 7 gli operai del Comune si sono recati sul posto a levare le catene sostituendole con due paletti ai lati con una semplice catenella sospesa e parallela ai gradini, ma i commenti hanno continuato a susseguirsi.

Popolazione divisa

«Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove – ha scritto qualcuno riprendendo un versetto del Salmo 83-11 – Stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi».

L’opinione pubblica, insomma, si è mostrata divisa fra chi ritiene eccessiva la prima soluzione adottata dal Comune e chi invece la giustifica alla luce di un comportamento a volte irrispettoso di coloro che si sedevano sui gradini della chiesa. La scelta di “incatenare” l’accesso era scaturita soprattutto in seguito a un episodio accaduto la settimana scorsa, quando un ragazzo presente con amici era inciampato sui gradini cadendo in strada rischiando di finire sotto da un’auto. Come sottolineato da altri utenti , c’era pure chi abbandonava dinanzi alla chiesetta bottiglie e cartacce o si sdraiava.

La chiesetta di San Rocco risale al 1772 e il 29 aprile 1951 è stata sede di un evento: don Carlo Gnocchi, dichiarato beato da papa Benedetto XVI nel 2009, ci celebrò messa in occasione dei 100 anni dell’associazione nazionale alpini. Per ricordare quella data, nel 2019 il gruppo Alpini di Menaggio organizzò una cerimonia con posa di una targa.

Meglio della panchina

Su quelle lastre di granito, da sempre, si sono sedute generazioni di studenti e pendolari in attesa dei bus di linea o di un passaggio di fortuna con l’autostop; proprio lì, infatti, c’era la fermata dei mezzi pubblici diretti verso l’Alto Lario, ora spostata più all’interno per ragioni di sicurezza.

È stata posata anche una panchina, ma in tanti preferivano ancora i gradini di San Rocco. Le catene, che come annunciato dal primo cittadino, rappresentavano peraltro una soluzione provvisoria e il Comune le ha sostituite a tempo di record con due paletti che sostengono un’unica catenella, soluzione decisamente più soft.

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