«Lupi, alpeggi a rischio»
Italia e Svizzera alleate

Affollato l’incontro in Comune con i ticinesi sul problema dei capi di bestiame uccisi dai predatori: «La situazione sta diventando grave dappertutto»

«L’uomo è la sola specie da proteggere lungo l’arco alpino. In Valle Morobbia (nel Distretto di Bellinzona ndr) dopo l’avvistamento della famigliola di lupi nell’estate del 2015 e a seguito delle successive predazioni gli alpeggi non sono più stati “caricati”. E senza alpeggi e allevatori, la montagna muore. Il discorso vale per entrambi i lati del confine».

Eccola la dichiarazione finale che ha di fatto sancito un’alleanza comasco-ticinese sul “tema lupo”, con tanto di stretta di mano tra il sindaco di Cusino, Francesco Curti e il granconsigliere ticinese di Montagna Viva, Germano Mattei. E nel corso dell’incontro - molto partecipato - in municipio a Cusino - gli allevatori della Val Cavagna, ma anche della Valle Albano (presente anche un allevatore intelvese) hanno ribadito «tutta la loro preoccupazione per una presenza, quella del lupo, che sta diventando sempre più preoccupante».

«Occorrono risposte concrete ed efficaci. I recinti elettrificati da soli non bastano ad arginare la presenza del lupo. E peraltro poco si addicono alla conformazione del nostro territorio» fa notare Francesco Curti.

«È bene intavolare nuovamente un dialogo costruttivo con la Regione Lombardia su un tema molto avvertito non solo in Val Cavargna, ma anche in Valle Albano e in un po’ tutto il comprensorio» ha aggiunto, accompagnato nella ricognizione da Athos Curti.

«Se perdiamo gli alpeggi, la Val Cavargna ha davanti a sé anni bui. E il discorso vale anche per il Ticino» concludono Francesco Curti e Germano Mattei.

© RIPRODUZIONE RISERVATA