Menaggio, ciao pompieri
La caserma verso Grandola

A ottobre 2022 scade l’affitto della sede a Croce. L’idea dei vigili del fuoco è di realizzarla alla Furmighera

I vigili del fuoco sono in procinto di lasciare la sede di Croce.

A ottobre scade il contratto di locazione dell’immobile privato in cui il distaccamento opera fin dai primi anni Duemila, che tra l’altro non risponde in maniera idonea alle esigenze del caso.

Gli amministratori del territorio si sono riuniti per trovare una soluzione in prospettiva futura, con l’obiettivo di fondo di garantire ai pompieri una sede propria e funzionale. Nelle emergenze è fondamentale intervenire con tempismo e le caserme di Dongo e della Val d’Intelvi, in tal senso, sono lontane.

Sono tre possibili alternative emerse, ognuna delle quali presenta dei vantaggi e dei limiti. Una considera un’area della Furmighera, tra Grandola e Carlazzo, di proprietà della Comunità montana, dove il comando dei vigili del fuoco di Como è disponibile a realizzare in proprio una nuova caserma; a Bene Lario c’è poi il dismesso ex cantiere Colombo, che andrebbe acquistato e trasformato a spese del territorio; a Porlezza, infine, il Comune metterebbe a disposizione gratis l’attuale scuola elementare che traslocherà nella scuola in costruzione.

«Personalmente ritengo che un’ubicazione centrale della caserma rispetto al territorio di competenza sia fondamentale – commenta il sindaco di Menaggio, Michele Spaggiari – E l’area centrale è quella che va da Croce a Grandola. Porlezza sarebbe già un luogo decentrato, perché una grossa autobotte, per raggiungere la Cavargna, non potrebbe salire da Corrido, ma dovrebbe tornare indietro fino a Ponte di Pino e salire verso Carlazzo». L’area della Furmighera, che apparteneva all’ex Comunità montana Alpi Lepontine, verrebbe ceduta gratuitamente e i vigili del fuoco, come detto, si impegnerebbero a realizzare la caserma ex novo: «Al di là delle spese nulle per il territorio, gli addetti ai lavori si troverebbero una struttura perfettamente rispondente alle esigenze, costruita per moduli – osserva ancora Spaggiari – Quando si cerca di adattare un edificio, invece, c’è il rischio che non risponda in pieno alle sue funzioni».

Per l’ex cantiere Colombo il territorio dovrebbe acquistare il capannone, sistemarlo e adeguarlo con una spesa ipotetica di 2 milioni di euro; dell’onere economico, tuttavia, si farebbe carico il Bim di Porlezza, disponibile a rimborsare un mutuo ventennale. «In questo caso – sottolinea il sindaco di Bene Lario, Mario Fumagalli – verrebbe recuperato un capannone in disuso senza occupare nuovo suolo». Le peculiarità della scuola elementare di Porlezza le sintetizza il sindaco Sergio Erculiani: «Si tratta di un immobile che con lavori contenuti sarebbe pronto all’uso. Una soluzione immediata, insomma, senza consumo di territorio».

(Gianpiero Riva)

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