Michette e francesini da 50 anni
Senza un giorno di vacanza

Tremezzina Il traguardo del panificio di Antonia e “Titti” Rava a Masnate «Non ci sono feste, ma questo mestiere non lo cambieremmo con altri»

Da 50 anni a questa parte c’è una luce sempre accesa nelle notti di Masnate, frazione di Lenno, un paese nel paese.

È quella del Panificio Rava. Mezzo secolo di lievito e farine nonché degli squisiti francesini lennesi, e fragranti michette molto ambite da residenti e turisti. Un record di longevità quello di Giancarlo (“Titti” per tutti) e Antonia Rava iniziato il 1° agosto 1969 e festeggiato in questi giorni anche dal Gruppo Panificatori di Confcommercio Como.

Mai un’esitazione in questo mezzo secolo, notte dopo notte e una sola concessione, una vacanza nel 2004 con tanto di crociera in quel di Miami. «Anno da ricordare il 2004. In un solo anno sono salito per la prima volta sull’aereo, su un’elegante nave da crociera e qualche mese dopo sull’elicottero. Purtroppo quest’ultima esperienza poco piacevole, considerato che si trattava dell’elisoccorso» dice Giancarlo Rava. Problema di salute ora risolto.

Il Panificio Rava è un’istituzione non solo lennese, ma del lago. Certo, in mezzo secolo di cose ne sono cambiate. Identica invece la passione con cui “Titti” e Antonia Rava portano avanti il loro lavoro affiancati dai figli Michele e Ivan (il terzo figlio, Moreno, lavora per un’importante azienda tessile). Mai un tentennamento, come detto, in mezzo secolo e un pensiero a chi 50 anni fa ha loro dato fiducia. Il panificio era della “Rosina e del Giacomo”.

Dopo 10 anni da operaio, mi hanno incitato a mettermi in proprio. Per la Rosina ero come un figlio. E non è un caso che il primo giorno della nuova attività è stato l’1 agosto, piena estate e con tanta gente in giro. Certo i numeri sono diversi rispetto a quelli attuali. Peraltro io e Antonia ci eravamo sposati da pochi mesi. Dunque abbiamo festeggiato quest’anno 50 anni di matrimonio e di attività» ricorda Giancarlo Rava, che è anche presidente della Bocciofila Lennese.

Sacrifici

«Il nostro è un mestiere così e, purtroppo, negli anni, in pensione quelli della mia generazione e di quella immediatamente successiva, tanti panifici hanno chiuso. Noi iniziamo a lavorare quando la quasi totalità della gente dorme. Non ci sono sabati e, d’estate, neppure domeniche. È un lavoro che richiede sacrifici, ma non lo cambierei con nessun altro lavoro al mondo» osserva Giancarlo guardando la moglie Antonia. Il “Titti” di anni ne ha 75 e da tempo potrebbe godersi il meritato riposo. «Non è nel mio Dna - confida - E non c’è bisogno della sveglia di notte».

Il Panificio Rava - con una produzione media di circa due quintali e mezzo - resta fedele alla tradizione, anche nelle consegne a domicilio , che rappresentano un servizio prezioso e un bel segnale verso clienti e territorio.

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