Nesso, un paese in rivolta
contro il cubo di cemento

Comunità Montana e Comune costruiscono una cabina elettrica per servire l’acquedotto. E scoppia la protesta dei cittadini: «Ci nasconderà il panorama»

Un paese in rivolta per un cubo di cemento che rischia di deturpare una delle frazioni più suggestive di Nesso, “nascondendo” il lago e il suo inimitabile panorama. Un mostro, dicono i cittadini. E la rabbia è tanta e tale che è stata avviata una petizione pubblica: nel giro di due giorni sono state raccolte più di 150 firme. Nel mirino il contestato progetto della Comunità Montana, regolarmente autorizzato dal Comune con una delibera di giunta.

Un risultato, comunque, i cittadini lo hanno già raggiunto. Il sindaco ha chiesto (e ottenuto) dalla Comunità Montana la sospensione dei lavori per qualche giorno, nella speranza di poter spiegare - così ha riferito - il senso di questo contestato intervento.

La cabina elettrica, che servirà la stazione di pompaggio dell’acquedotto al servizio di Veleso e Zelbio, sta sorgendo in frazione Onzanigo. Sono state posate le fondamenta ma già si capisce la portata dell’intervento.Dicono i contestatori: «La centralina verrà costruita sull’area di un parcheggio pubblico togliendo due posti auto ad una frazione che in tal senso ha già molte carenze. Inoltre, un cubo di rilevanti dimensioni come quello progettato avrà un impatto ambientale devastante». Il sindaco si difende: «Non c’erano alternative». Circostanza contestata dalle minoranze. «Bisognava posizionarlo altrove, come nel progetto originario».

Il servizio completo su La Provincia di sabato 31 ottobre

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