Passerelle e brividi nella natura: arrivano 120mila euro per l’orrido della Val Sanagra

Ambiente Cinque chilometri tra Menaggio e Grandola in un paesaggio unico

Poco conosciuto, ma davvero affascinante. L’Orrido della Val Sanagra potrebbe rivelarsi un’autentica attrazione e il Comune di Menaggio ne è del tutto consapevole, tanto da destinare 120 mila euro per la riqualificazione del percorso che lo attraversa.

L’itinerario corre lungo uno stretto e profondo canyon scavato nella roccia. in buona parte su territorio di Menaggio, fra ponti e passerelle sospesi sul profondo torrente. E intorno c’è solo natura selvaggia, con alte pareti rocciose ricoperte da una fitta vegetazione tipica delle zone umide. Il Plis (Parco locale di interesse sovra comunale) istituito con delibera di giunta provinciale nel giugno del 2005 con il coinvolgimento dei Comuni di Menaggio e Grandola, presenta quattro itinerari e uno è proprio quello dell’Orrido, contraddistinto dal colore giallo; il “parco romantico”, caratterizzato da segnali rossi, si snoda invece fra le ville Vigoni-Mylius, Bagatti-Valsecchi, Boccalari, Corti-Cerletti e Camozzi; il percorso “vecchi nuclei rurali”, indicato col verde, passa tra Barna, Naggio e il nucleo rurale di Madri; “archeologia industriale”, segnalato con il blu, si snoda infine tra antichi mulini, filande e fornaci, dove un tempo si svolgevano attività che sfruttavano l’energia del torrente Sanagra.

«Il percorso dell’Orrido ricalca quello dell’acquedotto di Tobi – interviene il sindaco di Menaggio, Michele Spaggiari – . Sono tre i possibili accessi: uno al Burgatt, dove c’era la seteria Mantero, con primo tratto nel bosco e poi discesa verso il torrente; un altro nei pressi dell’attuale rsa La Sapienza e un terzo, infine, a Tobi, non lontano dall’agriturismo Barcola». Partendo dall’ex tessitura Mantero si può camminare addirittura per 5 chilometri facendo un percorso ad anello che richiede un abbigliamento comodo, scarpe da trekking e una maglia anche d’estate, perché il tratto nel canyon è completamente all’ombra e umido; al ponte di Tobi, realizzato in pietra, c’è anche un cappellina dedicata alla Madonna del Latte; questo passaggio ha rappresentato a lungo l’unico collegamento veloce tra Loveno e Cardano ( Grandola ed Uniti); da lì, seguendo il sentiero, si chiude l’anello ritornando al Burgatt.

«È sicuramente un percorso naturalistico di indubbio interesse turistico – prosegue Spaggiari – anche se non adatto ai bambini e comunque da effettuare con abbigliamento adatto. La sicurezza è garantita da apposite ringhiere metalliche di protezione, ma occorre una certa cautela e alcuni passaggi nella roccia richiedono di abbassarsi per poter passare. L’idea è di sistemarlo e renderlo del tutto sicuro, oltre che di valorizzarlo con segnalazioni adeguate. Della cifra che mettiamo a disposizione, 120 mila euro, 95 mila ci vengono finanziati dal Consorzio Bim (Bacino imbrifero montano) del Lago di Como. Contiamo di effettuare i lavori in autunno – conclude il primo cittadino – in modo che per la prossima stagione turistica l’Orrido della Val Sanagra possa rappresentare un’attrazione in più per il territorio».

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