Porlezza, ottomila euro alla disoccupata
«Dopo dieci anni l’Inps rivuole i soldi»

L’avvocato: «Non è possibile». L’istituto: «Svizzera e Unione Europea hanno rivisto gli accordi. Stiamo facendo nuovi calcoli»

Nel 2012, essendo rimasta senza lavoro in Canton Ticino, aveva chiesto e ottenuto l’indennità di disoccupazione all’Inps di Como, che ora, a distanza di dieci anni, le chiede indietro ben 8 mila euro.

«Ho ricevuto una raccomandata dall’Inps – racconta Debora Sala, di Porlezza – con la quale mi viene richiesta la restituzione di 8.000 euro per dei versamenti di disoccupazione risalenti al 2012 non dovuti. All’epoca la mia domanda era stata regolarmente approvata e avevo percepito l’indennità da aprile a dicembre».

Nel 2013 a Debora Sala era già pervenuta una richiesta di restituzione di circa 300 euro: «L’Inps li attribuiva a un controllo, sostenendo che erano stati erroneamente versati. La sottoscritta li aveva subito restituiti. Ora – aggiunge l’interessata – mi sono stati chiesti addirittura ancora ottomila e la stessa raccomandata inviata a me è stata ricevuta, con cifre diverse ma sempre corpose, da diversi altri lavoratori frontalieri».

Non è stato facile nemmeno contattare l’Inps: «Ho perso ore intere a telefonare al numero verde – assicura Sala – In due occasioni sono riuscita a farmi fissare un appuntamento telefonico, salvo non essere contattata all’ora stabilita». I trenta giorni concessi per provvedere alla restituzione degli ottomila euro stavano per scadere e l’interessata ha pensato di pubblicizzare il suo caso sulla stampa. «A quel punto sono stata finalmente chiamata dagli uffici Inps – riferisce – che hanno ammesso una richiesta esagerata. Mi chiedono indietro, in sostanza, “solo” 3 mila euro».

Come detto, non si tratta di un caso isolato. «Anche mio marito ha ricevuto due raccomandate con la quale l’Inps chiede la restituzione della disoccupazione del 2012 e 2013 – scrive un’utente della pagina facebook Sei di Porlezza se…” – Abbiamo contattato gli uffici dell’Istituto e ci è stato risposto che stanno facendo il ricalcolo».

La direttrice Inps di Como, Rosaria Cariello, riassume così la vicenda: «Nel 2012 la Svizzera aveva rivisto gli accordi con l’Unione europea per i lavoratori stranieri e le restituzioni delle indennità di disoccupazione sono legate proprio a questo aspetto. Le cifre indicate nelle cartelle, comunque, sono eccessive e stiamo facendo un opportuno ricalcolo per tutti».

Ma l’avvocato Marco Mantelli, esperto di materia contributiva, fa presente un particolare non indifferente: «Quando è l’Inps ad aver sbagliato il calcolo della disoccupazione, non può richiedere indietro i soldi. Al massimo potrebbe agire contro i propri funzionari in presenza di dolo o colpa grave di questi».

C’è anche un altro aspetto curioso che emerge: «Ai lavoratori stranieri viene trattenuta sullo stipendio una somma da destinare al fondo disoccupazione – sostengono i frontalieri del Porlezzese – Nel momento in cui si rimane senza lavoro, però, non è la Svizzera che ci versa l’indennità di disoccupazione, ma nel nostro caso l’Inps».

(Gianpiero Riva)

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