Posate le prime boe nel canale dell’Isola Comacina: «E ora basta scuse»

Tremezzina Visibili in lontananza, dal peso di 350 chili mettono in guardia i conducenti di barche e motoscafi. Lusardi: «Area in sicurezza»

Sole e bel tempo dovrebbero far da cornice anche all’ultimo fine settimana di luglio, tenendo così a battesimo le quattro boe da 350 chili l’una che da metà settimana segnano ingresso e uscita dal canale dell’isola Comacina, uno dei punti più suggestivi, ma anche più delicati del bacino del Lario, dove anche negli ultimi tempi sono stati segnalati comportamenti da far west da parte di natanti che non rispettano la regola base della navigazione dentro il canale ovvero procedere unicamente “a marcia inserita”.

L’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi minori ha così dato il segnale concertato con i Comuni di Tremezzina e Sala Comacina, finanziando la posa delle quattro boe - rimaste impigliate nelle fitte maglie della burocrazia e di due anni difficili a causa della pandemia - da un lato e l’installazione di cinque telecamere (contributo girato al Comune di Tremezzina dall’altro).

Le prime due boe - entrando nel canale da Ospedaletto di Ossuccio - hanno una forbice di circa 90 metri, mentre la forbice per quelle sul lato sud è di 140 metri. Tutte e quattro - con annessa segnaletica e appello a prestare la massima attenzione - sono ben visibili anche a distanza. Pertanto chi sgarra dentro il canale, da questa settimana lo fa ufficialmente con coscienza di causa, verrebbe da dire.

«Con questi due interventi si è completato il progetto di messa in sicurezza del canale dell’isola Comacina - dice Luigi Lusardi, presidente dell’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi minori - L’installazione delle cinque telecamere da parte del Comune di Tremezzina - a fronte di un nostro contributo di 11 mila euro - hanno rappresentato un primo segnale. Con la posa delle boe - ben visibili anche nei messaggi riportati esternamente - è arrivato il secondo atteso segnale nell’ottica di dare la maggior sicurezza possibile ad uno dei tratti più belli e frequentati del nostro lago. E’ chiaro che il nostro è un intervento sicuramente importante e atteso, ma che non può prescindere dal senso di responsabilità da parte di tutti». (Marco Palumbo)

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