Sala Comacina, scuola nautica belga via dopo 25 anni

Polemica La direttrice: «Dal Comune solo no». Il sindaco: «Questione di sicurezza. Nell’ex elementare al massimo 25 persone, non 50»

«Abbiamo riportato in questi giorni in Belgio l’ultima delle nostre imbarcazioni, tra cui una barca per le lezioni di vela. Si chiude dopo venticinque anni un capitolo di storia importante per noi, per Sala Comacina e per tutto il territorio. Siamo molto amareggiati. Dal 2020 ad oggi dal Comune abbiamo ricevuto solo dei perentori no».

Suzy Vanwolleghem, direttrice della “Sportievak”, società belga che organizza campi sportivi nautici in Belgio con radici profonde e attività in essere da venticinque anni - come ricordato poc’anzi - a Sala Comacina, tenendo come base operativa l’immobile delle ex scuole elementari sopra il Comune (con vista sull’isola Comacina), prima di lasciare Sala e il nostro lago ha contattato “La Provincia” per esternare la propria delusione «per il mancato rinnovo del contratto d’affitto», che ha decretato la fine delle attività.

Sono stati tra 40 e 54 i giovani a settimana per 10 settimane impegnati in sci nautico, kayak, vela ed altre discipline legate all’acqua ed al lago. «Ci è stato detto dal Comune che l’immobile non era più a norma. Ci siamo proposti di concorrere alle spese per un’eventuale ristrutturazione. Non abbiamo ricevuto risposta. Nessuno ci spiega il perché di questa situazione. In tanti da Sala Comacina e dai Comuni ci chiamano chiedendo il perché di questo stop alle attività, che significavano anche indotto per bar, ristoranti, alimentari, rimessaggi» chiosa la responsabile.

« Per evitare un ulteriore aggravio dei costi abbiamo riportato una dopo l’altra le nostre imbarcazioni in Belgio. Con il Comune e con i sindaci abbiamo avuto sino al 2020 ottimi rapporti. Poi dall’anno della pandemia tutto è peggiorato. E ora ci vediamo costretti a salutare Sala Comacina, chiudendo - non per nostra volontà - quello che comunque è un pezzo di storia del paese».

Il sindaco Roberto Greppi - interpellato dal nostro giornale - ha risposto punto su punto al “j’accuse” della direttrice di “Sportievak” esibendo una delibera di giunta del 25 marzo 2021 in cui è stato deciso di «non accettare le condizioni dettate da Sportiewak e di non dare seguito al contratto di locazione per l’immobile comunale».

Il tema di fondo, sollevato con vigore dal primo cittadino, è che dentro quell’immobile «mancano le condizioni di sicurezza». «Lo abbiamo scritto anche nella delibera. Abbiamo interesse a proseguire la locazione a condizione che venga rispettata la normativa in materia di sicurezza, anche in relazione al numero massimo di persone che possono soggiornare nell’immobile, nello stato in cui si trova quest’ultimo», chiosa Greppi.

«Nelle ex scuole - conclude il sindaco - c’erano anche quaranta e più persone. Al massimo ce ne sarebbero potute stare venticinque. La Sportievak non ha accettato questa proposta di ridimensionamento. Ma non si può mettere a rischio l’incolumità dei ragazzi e io non posso soprassedere di fronte a una situazione di un immobile non a norma».

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