San Siro, il macigno sulla casa
«La terra tremava, poi il boato»

Pochi metri più in là e avrebbe sfondato la parete. Una corsa per la montagna di oltre un chilometro

Una scossa di terremoto. Chi risiede a Mastena nelle vicinanze dell’abitazione lesionata dal macigno di quasi 10 tonnellate caduto dal bosco nel primo pomeriggio di venerdì 22 gennaio ha pensato istintivamente a una scossa di terremoto. «È tremato tutto, con vibrazioni che hanno fatto oscillare le cose appoggiate sui mobili – racconta una donna che si trovava nella propria abitazione non distante – Poi si è udito un tonfo finale, quasi un boato. Sono uscita anch’io, spaventata, e nelle immediate vicinanze non ho notato nulla. Ma quando là sotto ho scorto quel pezzo di montagna contro una casa ho capito subito cos’era successo».

La zona non è certo ritenuta a rischio e mai, in passato, si erano verificati frane o distacchi di materiale. Il masso che ha minacciato la casa, insomma, si lascia dietro un bel fardello d’inquietudine. I vicini sono scesi tutti in strada per sincerarsi che non fosse successo il peggio: «Quando ho visto la mia vicina con i suoi figli fuori casa, mi sono rasserenata – dice ancora la testimone– Anche loro hanno avvertito delle forti vibrazioni e poi una scossa terribile, accompagnata dal rumore di cose che andavano in frantumi. E fuori hanno trovato il masso contro l’abitazione, con la scala d’accesso al piano superiore, la pavimentazione del giardino e il muro di cinta della proprietà distrutti».

Il macigno sarebbe rotolato per oltre un chilometro rispetto al punto di distacco, e sul percorso ha travolto di tutto: anche una pianta a ridosso della casa che probabilmente ha deviato la traiettoria di caduta. Il grande masso, infatti, poco più in là avrebbe sfondato la parete del caseggiato dove all’interno c’erano una mamma con i suoi figli.

(G. Riv.)

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