Sedicenne fermata alla guida di un’auto. Cinquemila euro di multa per il papà

Porlezza La ragazza stava facendo le prove per la patente: sanzionata dalla polizia provinciale. Dai controlli sono emersi anche un minore a pesca privo di licenza e un motociclista senza targa

Tre distinti episodi con intervento diretto della polizia provinciale confermano che la presenza degli agenti di Villa Saporiti sul territorio, pur a fronte delle difficoltà dettata da un organico ristretto, va anche oltre la peculiarità del segmento ittico-venatorio. E la particolarità dei tre episodi sta nel fatto che i protagonisti, accaduti a stretto giro, sono stati altrettanti giovani del posto. Ma andiamo con ordine.

Di certo non si aspettava di trovarsi di fronte una pattuglia della polizia provinciale la ragazza sedicenne che si era cimentata per le vie del paese alla guida di una vettura, con un adulto al suo di fianco, fino a giungere in zona di campagna destando sospetti per un possibile episodio di bracconaggio. Invece, le prove tecniche di “patente” - da conseguire una volta maggiorenne - si sono concluse con una sanzione da oltre 5 mila euro (ridotta del 30% se pagata entro i 5 giorni) e con il fermo di tre mesi del veicolo. Una “prima” (o quasi) al volante da ricordare, peraltro ricordando anche le conseguenze che avrebbe potuto avere un eventuale comportamento scorretto alla guida senza patente al seguito.

A pesca senza permesso, fornisce un nome falso agli agenti

Il secondo episodio chiama in causa direttamente la sorte avversa, considerato che un ragazzo del posto è stato pizzicato per tre volte consecutivamente in tre distinti giorni a pesca nelle acque del Porlezzese senza i necessari documenti di pesca. Ad aggravare la sua posizione ci si è messo il fatto che il giovane, alla classica richiesta di fornire le generalità da parte degli agenti, forse per evitare guai ben più seri, ha deciso di glissare sul suo vero nome, scegliendo un “alias” o comunque un nome di comodo.

E pensare che il tutto è stato generato dal desiderio di pescare in piena libertà nelle fresche acque del Cuccio e del Ceresio. Gli agenti ci hanno messo poco a risalire alla sua vera identità, con annessa segnalazione al Tribunale dei Minori. Nell’ultima occasione di incontro ravvicinato con gli agenti di Villa Saporiti il giovane avrebbe anche tentato di scappare, senza riuscirci. Anche in questo caso sono stati tre giorni davvero da ricordare.

In giro in moto senza targa

Il terzo e ultimo episodio - avvenuto a stretto giro rispetto agli altri due - riguarda sempre un giovane (comunque maggiorenne) residente in Val Cavargna, che forte di “cavalcare” in sella ad una moto le vette dell’omonima valle, il tutto in assoluta libertà, mai pensava di abbattersi negli agenti di Villa Saporiti, che hanno subito notato come la moto da enduro fosse stata modificata e privata “delle basilari caratteristiche di omologazione, targa compresa”. Come avvenuto per il ragazzo a pesca, anche in questo caso il protagonista della vicenda avrebbe tentato la fuga in sella alla moto, abbandonata poco dopo sull’impervio versante e posta quindi sotto sequestro. Gli agenti della polizia provinciale lo hanno poi individuato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, oltre alla sanzione amministrativa connessa.

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