Si ferma lo storico medico
«Lo faccio per mia moglie»

Il dottor Claudio Introzzi lavorava a Colonno, Sala e Tremezzina

A fine mese si chiude un capitolo importante di storia per tre Comuni - Colonno, Sala Comacina e Tremezzina - che devono davvero molto a un medico di base, Claudio Introzzi, che il 1° dicembre chiuderà per l’ultima volta la porta degli “suoi” ambulatori.

Classe 1953, lennese, quattro figli, tifoso della prima ora del Calcio Como (spessissimo al “Sinigaglia”, accanto al figlio Marco), Claudio Introzzi saluta in punta di piedi - secondo il suo carattere, cordiale e mai sopra le righe - i suoi assistiti, molti dei quali negli anni sono diventati amici veri. A “La Provincia” spiega in tre pagine di appunti vergati a mano il perché di questa decisione.

«Purtroppo vado in pensione in circostanze tristi, a causa della malattia di mia moglie Irene. Pertanto i sogni desiderati di una serena vita coniugale non si potranno realizzare», scrive Claudio Introzzi, legatissimo alla moglie ed alla famiglia.

«Mi rendo conto - aggiunge - che è un periodo comunque difficile per tutti: troppi malati di Covid, con una situazione sanitaria di grave emergenza». Già a inizio marzo - dopo quel fine settimana all’insegna del “liberi tutti” con la Greenway letteralmente presa d’assalto - Claudio Introzzi in un’intervista al nostro giornale aveva invitato tutti alla massima prudenza, invocando il distanziamento e soprattutto spiegando (in tempi non sospetti) che indossare la mascherina protettiva rappresentava una priorità inderogabile.

(Marco Palumbo)

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