Sorico, trovato morto sotto le macerie
Forse un malore prima dell’incendio

Una ragazza ha bussato alla porta senza ottenere risposta, poi l’esplosione della bombola del gas

Forse era già rimasto vittima di un malore, perché mentre alcuni compaesani cercavano di intervenire con semplici canne dell’acqua per ridurre le fiamme dentro il casolare, non l’hanno né visto, né sentito.

Eppure Mario “Fritz” Raviscioni, 66 anni, che in quel casolare in mezzo al bosco viveva, era in casa. Il suo corpo, carbonizzato, è stato rinvenuto sotto le macerie alcune ore più tardi. Il tremendo scoppio della bombola del gas è avvenuto in seguito, come testimoniato dalle stesse persone intervenute, e il boato si è avvertito ad Albonico ed oltre.

L’ultima parola spetterà all’autopsia disposta dalla magistratura.

Una ragazza che non abita lontano è stata la prima a notare un denso fumo uscire dalle finestre e gli ha persino bussato senza ottenere risposta. L’episodio è avvenuto poco dopo le 18 di mercoledì 20 aprile in via Spadole, una stradina che, prima del borgo di Albonico scende nel bosco.

Qualche centinaio di metri sotto si trova il casolare devastato dalla deflagrazione. Un immobile modesto con una cantina al seminterrato, il primo piano con il locale abitato dal proprietario e un’altra stanza sopra.

Chi è intervenuto alla vista di fumo e fiamme ha dato subito l’allarme, ma poco dopo c’è stato il tremendo scoppio, che ha distrutto le solette e la copertura dell’immobile. Sul posto sono giunte più squadre di vigili del fuoco di Dongo, Menaggio e Morbegno con diverse autopompe e hanno innanzitutto domato il rogo.

Il fatto che lo scoppio fosse avvenuto in seguito all’incendio già in corso ha indotto tutti a supporre che il proprietario potesse non trovarsi in casa, ma col passare del tempo quest’ipotesi si è fatta sempre meno verosimile, perché Raviscioni, “Fritz” come lo chiamavano tutti in paese, non era certo il tipo che si allontanava da casa per tante ore, soprattutto di sera.

E infatti, quando ormai era notte, rimuovendo con cura le macerie i vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo dello sfortunato Raviscioni. L’autopsia chiarirà le cause del decesso, ma è quasi certo che l’uomo avesse già perso i sensi prima dello scoppio.

Probabilmente stava armeggiando ai fornelli e quando è stato colto da malore e magari gli è caduto il fiammifero acceso su qualcosa di infiammabile, senza che lui potesse più reagire. Certo è che, se fosse stato ancora vivo, il pauroso scoppio della bombola avrebbe fatto il resto, con il crollo di copertura e solette che ha sommerso il suo corpo.

(Gianpiero Riva)

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