Tremezzina, notte di fuoco
Due auto date alle fiamme

In azione a Campo di Lenno una sola persona

Sembrano esserci pochi dubbi, almeno da parte dei carabinieri, sul fatto che l’incendio che ha distrutto due vetture di uno stesso nucleo familiare - una “Suzuki Splash” ed una “Citroen Picasso” - sia di origine dolosa.

Il grave episodio è stato scoperto nella mattina di lunedì 10 gennaio, quando il proprietario ha avvisato i militari della stazione di Tremezzina guidati dal maresciallo Paolo Lo Giudice - che fanno capo alla Compagnia di Menaggio con alla guida il capitano Davide Leo - prontamente intervenuti sul posto.

Il perché della scoperta solo in mattinata è data dal fatto che le due auto erano parcheggiate nell’ultimo tratto di via Mattia del Riccio a Campo di Lenno, praticamente deserta in queste giornate invernali.

Le auto appartengono alla famiglia di un libero professionista. Un “giallo” in piena regola, anche perché il libero professionista avrebbe confermato ai carabinieri di non aver ricevuto alcun tipo di minaccia. L’area e le vetture sono state ora poste sotto sequestro.

Determinante - anche per la loro stessa ubicazione - il contributo del sistema di videosorveglianza intercomunale, presente anche a Campo, con un occhio vigile sulla Regina e su un tratto di argine del Perlana. Sistema che fa capo alla polizia locale di Tremezzina, con il comandante Massimo Castelli che si è subito attivato d’intesa con i carabinieri. Secondo le pochissime informazioni sin qui filtrate, ad agire sarebbe stata una sola persona.

Le indagini dovranno chiarire si è trattato di un vandalismo fine a stesso o di un’azione premeditata. Unanime la condanna al gesto, con la notizia che già a metà mattinata si è rapidamente diffusa. Al vaglio anche le immagini di impianti privati di videosorveglianza.

Per Lenno si tratta del secondo episodio di questo genere - anche se al momento non vi sarebbe (il condizionale è d’obbligo) alcun collegamento diretto - avvenuto nel maggio dello scorso anno, quando due camper ed una vettura erano stati inghiottiti da un rogo doloso in località Sant’Andrea. Località che peraltro confina con la frazione di Campo. In quell’occasione erano state trovate tracce di accelerante insieme ad un accendino.

(Marco Palumbo)

© RIPRODUZIONE RISERVATA