Tremezzina, riaperta l’isola Comacina
Accessi gratuiti, ma niente picnic

I primi turisti sono rimasti affascinati. E c’è chi chiede quando si faranno i fuochi artificiali

Da sabato 11 luglio l’isola Comacina è stata riaperta gratuitamente al pubblico dalle 10 alle 18 con alcuni paletti, come il divieto formale di pic-nic o di colazioni al sacco. Il primo fine settimana si è concluso con l’apprezzamento dei turisti affascinati dalla storia che affiora dai resti e dalla terra di questo lembo di terra nel lago. In questo parziale ritorno ad una nuova normalità, l’accordo tra Comune di Tremezzina e Navigazione ha portato da sabato 8 corse (quattro verso Lezzeno e Lenno e quattro verso Argegno e Como) giornaliere sull’isola, che diventano 9 alla domenica. I segni di questi mesi difficilissimi si notano.

La storica Locanda, meta di Vip da tutto il mondo e il bar sottostante chiusi per tutta la stagione pesano nell’economia di questo lembo di terra incastonato nella Zoca de l’Oli. L’isola riaperta ai visitatori è una notizia positiva, ma ora questo contenitore dalla storia millenaria va man mano reso maggiormente appetibile, nel rispetto delle normative sanitarie e dei mesi difficilissimi che anche questo territorio ha vissuto. Una ventina i visitatori che sabato hanno tenuto a battesimo la riapertura dell’isola, numero che ieri è poi progressivamente aumentato sino ad arrivare alla confortante quota di 60 da mattino a sera.

Il dato è riferito ai visitatori portati sull’isola dai barcaioli della Boat-Service Lake Como - Marco Morganti e Angelo Pallini - con partenza da Ospedaletto di Ossuccio, sotto l’Antiquarium e il campanile di Santa Maria Maddalena. «Ne abbiamo sentito più volte parlare dell’isola Comacina e obiettivamente incuriosisce il fatto che questa isola piccolissima conservi le memorie di mille anni di storia - spiegano i primi due visitatori- Abbiamo potuto ammirare le immagini dello spettacolo pirotecnico, quando si rifarà?».

Il giudizio positivo è stato confermato anche al ritorno sulla terraferma, con una postilla: «Sarebbe stato bello poter visitare le Case per Artisti». E questo potrebbe essere un nuovo fronte per l’estate, con annesso appello all’Accademia di Brera - cui fa capo la Fondazione Isola Comacina - e al Consolato del Belgio a Milano (Belgio e Italia si sono donati a vicenda l’isola un secolo fa) per prevedere nel pieno rispetto delle normative sanitarie (s’intende) qualche apertura straordinaria delle tre Case per Artisti, gioiello del razionalismo. Analogo discorso vale per la chiesetta di San Giovanni, che fa capo alla parrocchia di Isola-Ossuccio. Nel frattempo, da qualche giorno hanno preso servizio i due nuovi guardiani dell’isola, presenza comunque importante nelle dinamiche di questa porzione di territorio. Nulla sarà più come prima, ma davanti c’è un’estate in cui si potranno trovare i tempi e i modi per gettare le basi per il futuro.

(Marco Palumbo)

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