Tremezzina senza Sagra del Missoltino
Annullato un altro appuntamento estivo

Dopo i fuochi di San Giovanni anche l’evento clou della Pro Loco di Mezzegra ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria: arrivederci al 2021

Dopo la Sagra di San Giovanni, l’evento clou dell’estate lariana con i mille colori dello spettacolo piro-musicale sull’isola Comacina, un’altra Sagra - quella del missoltino - saluta e rinvia l’appuntamento al 2021. Per la “Sagra del Missoltino”, nata all’interno del Circolo Fratellanza di Mezzegra e poi ospitata dal parco comunale sotto la statale Regina - sarebbe stata l’edizione numero 55.

È la prima volta che accade. In oltre mezzo secolo, la pioggia aveva rappresentato l’unica insidia, cui si era posto rimedio con il rinvio alla settimana successiva. La Pro loco di Mezzegra ha a lungo ponderato questa decisione, giunta in un anno particolare per tutti, in cui il “male invisibile” - il coronavirus - ha allungato i suoi tentacoli anche su Tremezzina e sul lago. Il calendario delle manifestazioni estive era già pronto, con la Sagra del Missoltino programmata per il fine settimana del 29 e 30 agosto. Lo scorso anno oltre 60 chili di missoltini - agoni pescati, salati, essiccati secondo un metodo antico e non da ultimo cucinati ad arte - avevano deliziato i palati di buongustai giunti da ogni dove, inclusi i tanti turisti presenti sul Lario in quel periodo. Già lo scorso 23 aprile, la Pro loco di Mezzegra aveva postato sui social un lungo messaggio destinato “ai soci ed ai sostenitori” annunciando «l’annullamento delle manifestazioni previste per il calendario 2020”, lasciando però uno spiraglio aperto per la “Sagra del Missoltino». Nel contempo, era stata annunciata la volontà di organizzare una manifestazione in onore della Croce Rossa (come già avvenuto lo scorso anno) per ringraziare anche «medici, infermieri, forze dell’ordine, protezione civile, volontari, ma anche autotrasportatori, panifici, botteghe di generi alimentari e tutti quelli che si sono adoperati durante l’emergenza coronavirus».

(Marco Palumbo)

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