Una vacanza da star
tra i turisti stranieri
Nell’hotel della Garbo

TREMEZZINA L’albergo più amato dalla celebre attrice

compie 105 anni. Tra riconoscimenti internazionali

Rose rosse, bon bon, stanze da film e bagni da favola

Il motivo per il quale il Grand Hotel Tremezzo viene incensato a più riprese dalla stampa internazionale di mezzo mondo è uno solo e si riassume in un concetto. Entrare al Grand Hotel Tremezzo per la prima volta è come fare il bagno sotto alla fontana della felicità del suo giardino: 105 anni di storia ,compiuti quest’anno, avvolgono di colpo chi arriva con il fascino della Belle Epoque.

Lodi sulla stampa straniera

Se non si prova, non si può capire l’entusiasmo dei giornalisti stranieri che ne declamano le lodi, come ha fatto, sull’Huffington post T, il critico del New York Times John Mariani . O come la citazione nella bibbia dei locali storici ,“Tatler Travel Award”, come «old-school romance» albergo romantico vecchia scuola.

Del resto un motivo ci sarà se Greta Garbo lo amava al punto da citarlo in un film famosissimo che si intitola, guarda caso, «Grand Hotel» ed è bellissimo da vedere ancora adesso perché rende perfettamente l’idea di quante storie ci siano tra chi arriva e chi va.

Entrare sull’ascensore panoramico e vedere la strada dall’alto, ritrovarsi in una hall con vasi di cristallo pieni di rose, salire i primi gradini e vedere, dalla fontana della felicità, la suite 113, “Greta Garbo suite” come recita la targhetta dorata sulla parete, è qualcosa che non ha prezzo. Oltre la porta non si può andare perché la suite è occupata, ma l’emozione di toccare la maniglia dove posava la mano la divina Garbo fa venire un tuffo al cuore.

Il punto è che la Garbo era la Garbo quando gli altri non erano nessuno. E se il Grand Hotel di Tremezzo è finito citato come «that lovely and sunny place» il motivo era che già all’epoca era un Grand hotel da star. Il segreto è stato lasciarlo identico migliorando tutto. Che poi vuol dire aprire ai lussi e alle comodità moderne senza cambiare di una virgola lo stile liberty che fa tanto diva. Esattamente come ha fatto la ceo Valentina De Santis.

Ed è proprio questo l’effetto che fa il Tremezzo . Sentirsi di colpo in vacanza anche a due passi da casa. Trovarsi immersi in un’atmosfera da Aghata Christie a pochi metri dai turisti in canottiera, infradito e pantaloncini, che salgono e scendono dai battelli. È come se nel vecchio film in bianco e nero fosse entrato di colpo il colore. Il blu delle divise del personale che aiuta ad attraversare la strada o a portare i bagagli.

L’oro dell’ascensore panoramico che porta alla hall. Le rose rosse - a decine - che riempiono gli enormi vasi di cristallo sui tavoli del soggiorno.

Le rose rosse - a decine - che riempiono gli enormi vasi di cristallo sui tavoli del soggiorno.

Ovunque ci si giri si trova una sorpresa. I colori delle caramelle ai piedi dello scalone. Il bianco e nero dei manichini del bagno delle signore, che sembra uscito da un libro di fiabe tanta è la cura del dettaglio. L’arancione degli ombrelli pronti per quando inizia a piovere e dei teli mare a disposizione sui lettini quando si va a fare bagno. E l’azzurro delle piscine, il più bel colore insieme al rosso delle rose. Ci sono tre piscine, una più bella dell’altra.La piscina del giardino con la fontana della felicità è un posto tranquillo dove le inglesi e le americane amano stare, lasciando che i figli galleggino in acqua con cappello da pescatore, occhiali e muta intera per proteggerli dal sole.

Il turista tipo dell’hotel preferisce sonnecchiare sui lettini all’ombra o stare sdraiato sui cuscini giganti a bordo piscina leggendo un libro come fa una ragazza inglese che legge The girl on the train, il libro dell’estate. La ragazza in questione ha la borsa da spiaggia di un cinque stelle lusso in Puglia Borgo Egnazia, il livello degli ospiti è quello. Come il giocatore di pallacanestro che arriva nella hall con il suo bambino.

Lo staff è fenomenale, abituato a prevedere ogni desiderio e a improvvisare la soluzione quando la richiesta piomba dal cielo inaspettata. Ricorda molto un altro film, The concierge, in cui Michael J. Fox è il portiere di un albergo ultralusso di New York che esaudisce desideri impossibili e sogna di avere un hotel tutto suo. I turisti ascoltano in silenzio mentre vengono descritte le proposte delle cucine che vanno dai piatti stellati alla pizza e patatine fritte presenti 24 ore su 24.

Onde e vista mozzafiato

Ma è sempre dalle piscine che si capisce la differenza. Alcuni ospiti le hanno private, sulla terrazze delle loro suite, come vanno di moda adesso. Quella centrale, a metà scaloni, è perfetta per chi vuole allenarsi da solo. Quella a lago, beh, quella a lago è una favola che vale il prezzo di ogni notte passata in hotel.

Sulla spiaggia c’è la sabbia, vera, sottile. E fare il bagno lì, con le onde naturali create dal vento, fa capire cosa pensano gli stranieri quando dicono che del lago di Como amano il lago, il verde, la natura e le montagne. E quando il battello Manzoni passa e un esercito di turisti alza di colpo i telefonini per fare le foto l’effetto Garbo è assicurato.

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