Valle Intelvi, munizioni e fucili illegali
Denunciati due bracconieri

La doppia operazione della Polizia provinciale nella zona di Orimento

Sono sei le denunce per reati connessi al possesso illegale di armi - incluse armi clandestine - effettuate in Val d’Intelvi nell’ultimo bimestre dalla polizia provinciale guidata dal comandante Marco Testa in collaborazione con i carabinieri forestali.

Gli ultimi due episodi risalgono ai giorni scorsi, con la particolarità di essere avvenuti entrambi sulla strada che da San Fedele sale verso Orimento, a distanza di poche ore uno dall’altro (circostanza alquanto singolare). Nel primo caso, attorno alle 21, un uomo di 63 anni di origini intelvesi - ma residente nel Lecchese - è stato sorpreso “in atteggiamento di caccia”.

Un segnale luminoso (leggasi faro, ndr) - utilizzato per la ricerca di fauna selvatica - ha messo in stato d’allerta gli agenti di Villa Saporiti. L’uomo aveva un fucile non denunciato “calibro 32”, oltre a numerose munizioni. L’arma è stata posta sotto sequestro in vista di ulteriori accertamenti. Secondo le prime informazioni non risulterebbe censita e dunque in toto illegale. Per l’uomo la serata si è conclusa con una doppia denuncia per “detenzione abusiva di armi e munizioni” e per “esercizio della caccia in periodo di divieto generale”. Nel secondo caso, la denuncia è scattata nei confronti di un giovane intelvese, che - sempre in quel tratto di strada, attorno alle 2 di notte - aveva puntato il faro in cerca di fauna selvatica. In questo caso, il ragazzo non aveva il fucile, anche se nell’auto erano presenti alcune munizioni di vario calibro (tenute senza le necessarie precauzioni). Una successiva perquisizione domiciliare ha permesso di individuare e sequestrare un fucile di fabbricazione francese, a tutti gli effetti considerato un’arma illegale. Da qui la denuncia per “detenzione di arma illecita” e “porto abusivo d’arma”.

Da segnalare che nel corso delle perquisizioni che hanno portato in questi due mesi alle sei denunce è stata sequestrata anche una baionetta, considerata un’arma da guerra.

«Sono state sequestrate anche pistole di grosso calibro - la puntualizzazione del comandante Marco Testa - Abbiamo appurato una diffusa presenza di armi illegali sul territorio intelvese, probabilmente riconducibile anche alla vicinanza con la vicina Svizzera, oltre che una certa superficialità nella modalità di detenzione di armi e munizioni. La particolarità delle due denunce a Orimento sta nel fatto che entrambe sono avvenute non in fragranza di abbattimento di un capo, ma a seguito di indagini minuziose dopo alcuni comportamenti sospetti».

(Marco Palumbo)

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