Valsolda, l’ex sindaco patteggia
Condanne pesanti per i suoi clienti

Tre anni e mezzo a una consigliera di Faloppio e al marito accusati di corruzione

Alla fine all’ex sindaco di Valsolda, Giuseppe Farina, non è poi andata così male. La scelta del patteggiamento, infatti, gli ha permesso di chiudere i conti con la giustizia con una pena di tre anni e mezzo. La stessa che nel primo pomeriggio di ieri il giudice delle udienze preliminari ha inflitto a due suoi clienti: Vincenzo Valenzisi, 61 anni di Faloppio, dipendente dell’ospedale Sant’Anna, e Maria Cristina Locatelli, 52 anni, domiciliata in località Castello a Valsolda, nel 2016 candidata sindaco a Faloppio dov’è poi diventata capogruppo in consiglio per la lista “Insieme per Faloppio”.

Pena identica, si diceva, nonostante Farina fosse accusato di aver accettato denaro da ben sette clienti del suo studio professionale per far approvare dal Comune pratiche edilizie proibite, mentre la coppia Valenzisi-Locatelli doveva rispondere “solo” dell’accusa di aver pagato l’ex primo cittadino per poter realizzare una terrazza al posto del tetto della loro abitazione, pur senza poterlo fare.

Nel corso dell’udienza di ieri, davanti al giudice delle udienze preliminari Carlo Cecchetti, l’avvocato difensore dei due clienti del sindaco - il penalista comasco Aldo Turconi - aveva sollecitato l’assoluzione e chiesto la riqualificazione dell’accusa in induzione di corruzione. Cioè, nella lettura della difesa i due clienti dello studio Farina-Lamperti (a proposito, ieri ha definitivamente patteggiato anche il socio dell’ex sindaco, il geometra Silvio Lamberti, 62 anni di Porlezza: 3 anni e 4 mesi) sarebbero stati indotti da Farina a pagare.

Una ricostruzione che il giudice non ha accolto. Anzi, alla lettura della sentenza è stato anche più duro del pubblico ministero Pasquale Addesso, il quale aveva chiesto per i due imputati una pena più mite a 2 anni e 8 mesi.

I dettagli su La Provincia in edicola venerdì 31 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA