Valsolda, maxi cantiere
sulla strada dei frontalieri

Sette milioni di euro per mettere in sicurezza la cantonale che dal valico di Gandria porta a Castagnola

In molti ricordano ancora quanto accaduto lo scorso 16 aprile, quando un masso di dimensioni importanti all’altezza del distributore di Gandria colpì in pieno l’auto di una lavoratrice frontaliera, provocando seri danni alla vettura e un grandissimo spavento alla donna.

Da tempo venivano segnalati - in primis sui social network - i pericoli legati alla fragilità della parete rocciosa a monte della strada cantonale che da Gandria conduce a Castagnola, la “porta d’ingresso” della ricca Lugano.

Da quel giorno, sono stati segnalati altri massi caduti sulla cantonale. Ora il Governo di Bellinzona - a tradizione leghista (il presidente è Claudio Zali, esponente di punta della Lega dei Ticinesi) tende la mano agli 8 mila frontalieri che quotidianamente transitato dal (doppio) valico italo-svizzero di Oria-Valsolda e Gandria.

Sul piatto, il Consiglio di Stato ha messo 8,3 milioni di franchi - quasi 7 milioni 200 mila euro - «per opere di risanamento e adeguamento globale della cantonale che “dal bivio di Castagnola conduce al confine di Stato», nota anche come “la strada dei frontalieri”. «Nel dettaglio - spiega Palazzo delle Orsoline, sede del Governo cantonale, in una nota estremamente dettagliata - i principali interventi prevedono il risanamento dei muri di sostegno e dei principali manufatti, comprendenti la posa di nuove ringhiere. Previste anche la messa in sicurezza dei muri a secco e la posa di reti paramassi».

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