Inverno fuori controllo, adesso si teme l’attacco dei parassiti

Dalle province di Como, Lecco e Sondrio – spiega Coldiretti Lombardia – sono arrivate segnalazioni al Servizio fitosanitario della Regione sulla presenza di vermi urticanti negli alberi di pino, parassiti che di solito appaiono tra la fine di marzo e l’inizio di aprile.

L’inverno più caldo e secco degli ultimi due secoli sta risvegliando in anticipo anche i parassiti. Dalle province di Como, Lecco e Sondrio – spiega Coldiretti Lombardia – sono arrivate segnalazioni al Servizio fitosanitario della Regione sulla presenza di vermi urticanti negli alberi di pino, parassiti che di solito appaiono tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, mentre quest’anno a gennaio avrebbero già iniziato la loro discesa infestante dai tronchi verso il suolo.

«La situazione anomala, con un inverno che non è inverno – dice alla Coldiretti Marco Boriani, entomologo del Servizio fitosanitario – potrebbe aver causato un’attivazione precoce delle larve di Processionaria”. Si tratta – spiega Coldiretti Lombardia – di uno degli insetti più distruttivi per le foreste, capace di privare di ogni foglia vasti tratti di pinete. Inoltre ha una peluria urticante sia per gli uomini che per gli animali: sulla pelle può causare fastidiose irritazioni e conseguenze peggiori ci possono essere a contatto con occhi e bocca. La Processionaria (che si chiama così perché quando scende dai tronchi avanza in file indiane lunghe diversi metri) però non è l’unico parassita che ha avuto un risveglio anticipato.

Anche la cimice asiatica, di colore marrone, non è praticamente andata a riposo a causa delle temperature sopra la media. È un insetto, presente ormai da qualche anno in Italia e in particolare in Emilia Romagna, che si adatta a tutti gli ambienti e colpisce ogni tipo di pianta, anche se – spiega la Coldiretti regionale – le preoccupazioni maggiori riguardano i frutteti: dalle mele alle pesche, dalle pere ai kiwi. Piante che in Lombardia sono presenti in particolare in Valtellina, Mantovano e Oltrepò Pavese.

Il 2015 - sottolinea la Coldiretti - ha sorpassato il 2014 nella classifica degli anni più caldi dove ci sono a seguire il 2003, il 2007, il 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011 e il 2000. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura. Anche a livello globale il 2015 è stato l’anno più caldo con una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani superiore addirittura di 0,90 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo, sulla base della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre, che rileva le temperature dal 1880.

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