Barzanò in lutto per Cappelli
vittima dell’Isis in Bangladesh

Il genero di Vittore Beretta è stato ucciso nel ristorante frequentato da stranieri nella capitale Dacca, era a cena con una coppia di amici

L’intero paese partecipa al lutto della famiglia Beretta per la morte di Claudio Cappelli, 45 anni, pubblicamente e apertamente. Il genero del patron del salumificio Beretta, Vittore, una vera e propria istituzione in paese, è una delle nove vittime italiane dell’attentato di Dacca, in Bangladesh, e la notizia della sua morte ha colpito tutta la comunità. Ci sono bandiere a mezz’asta in segno di lutto al municipio, dove il sindaco Giancarlo Aldeghi ha dato ordine di abbassarle, ma anche al salumificio Beretta di via Garibaldi, ed alla baita degli alpini dove si tiene la Festa alpina del gruppo barzanese.

Claudio Cappelli viveva assieme alla mogie Valeria ed alla figlia di 6 anni in una palazzina di via Ferrari, in pieno centro paese, a poche centinaia di metri dall’abitazione dei suoceri. La casa è al momento disabitata, moglie e figlia si sono trasferite altrove per sfuggire alla pressione dei media e cercare conforto nei familiari in attesa del rientro delle salme dal Bangladesh. Alla villa dei Beretta, proprio di fronte al salumificio, le persiane sono serrate e nessuno vuole rispondere. La famiglia si è comprensibilmente chiusa nel proprio dolore e conserva molto riserbo, anche se un esponente, Paolo Beretta, ha pubblicamente ringraziato chi ha espresso le proprie condoglianze: «Grazie a tutti per il vostro pensiero».

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