L’accorato messaggio del parroco
«Alice e Valbona: ci mancate»

Bulciago Dalle colonne dell’informatore parrocchiale don Fabrizio Crotta rompe il silenzio. Arruolate nell’Isis? «Perché siete partite per un futuro incerto? La comunità si interroga»

«Alice, Valbona: ci mancate»: un messaggio semplice, umano; quattro parole, che nessuno finora aveva trovato il coraggio, o la voglia, di dire. Lo fa il parroco, don Fabrizio Crotta, sulla prima pagina dell’informatore parrocchiale in distribuzione da oggi nelle chiese della comunità pastorale – di Barzago, Bulciago e Bevera – e nelle case: quelle dei vicini di Alice Brignoli, partita con marito e tre figlioletti da via Provinciale di Bulciago probabilmente per arruolarsi nell’Isis, dopo essersi convertita all’Islam; e in quelle dei barzaghesi che, a dicembre 2014, assistettero alla sparizione di Valbona Berisha col figlio di 7 anni, lasciando il marito e due figlie. Fatti che hanno interpellato – o avrebbero dovuto interpellare – le comunità. Don Fabrizio Crotta li affronta a cuore aperto: dà voce – e anche qualche risposta - ai tanti perché. «La morte non vince; solo la vita salva. Dove sono Alice e Valbona? Perché sono partite in fretta, con i loro piccoli, verso un futuro incerto, in Paesi in piena guerra? Sembrano storie parallele, che colpiscono le nostre comunità. Storie di donne ancora giovani, che si convertono all’Islam più radicale, convinte a unirsi nella lotta contro le nazioni infedeli e ricche dell’Occidente, un Occidente che loro conoscono molto bene perché da anni qui lavoravano, frequentavano la scuola dei loro bambini, usufruivano dei Servizi sociali. Ci siamo visti improvvisamente proiettati dai media nazionali dentro una cronaca da Tv, su confini internazionali da far paura - sottolinea don Fabrizio - Ci siamo scoperti più deboli, fragili. Il terrorismo: così lo chiamiamo noi; la guerra contro i crociati, come la chiamano loro: qual è la causa di un odio così profondo? La nostra civiltà è corrotta e sottomette al potere del denaro tutto il resto: a parole, afferma valori etici, che poi in realtà rimuove in nome di una discutibile laicità; si parte per l’Isis per battersi per un ideale, per un progetto comune? Il nostro mondo occidentale lo trova inconcepibile e irrazionale: proprio per questo, forse, rischia di suonare affascinante. Si può, infatti, vivere senza ideali da perseguire con vigore?».

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