«Accompagnami a prelevare»
La scusa per rapinare l’Autogrill

Arrestata la coppia dei blitz del 24 febbraio e del 3 marzo Nel primo colpo l’uomo sfruttò un amico ignaro, nel secondo la donna fece da palo

Ad un amico che l’aveva accompagnato in macchina, senza sapere che di lì a poco avrebbe compiuto una rapina a mano armata nell’area di servizio della A9 “Lario Est” di Cadorago, aveva chiesto di essere accompagnato perché doveva «andare a prelevare» e a fare colazione.

Il “prelievo” in questione il 24 febbraio scorso prevedeva tuttavia l’utilizzo di una pistola – che solo in seguito si è scoperta finta, con il tappino rosso rimosso – e la minaccia nei confronti della cassiera che gli aveva consegnato 772 euro.

L’allontanamento dell’auto era però stato seguito dagli uomini della squadra di polizia giudiziaria della Stradale di Como. Gli agenti avevano acquisito le immagini delle telecamere presenti in autostrada, cercando il modello incriminato – una Renault Clio - per poi ricostruirne gli spostamenti dall’uscita a Fino Mornasco per toccare poi Cassina Rizzardi e Bulgarograsso dove la targa era stata letta integralmente.

La stradale era così risalita all’uomo che guidava, che come detto era all’oscuro di tutto (pensando di dover portare l’amico a “prelevare”) e poi al responsabile del colpo.

È stato questo l’inizio dell’indagine che ieri mattina ha portato ad eseguire due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Livio Monti, 27 anni di Cassina Rizzardi, assistito dall’avvocato Alberto Cazzaniga , e di Lucia Cassullo, 37 anni domiciliata a Olgiate Comasco (avvocato Marcello Iantorno ). La richiesta del carcere era stata avanzata dal pm Giuseppe Rose ed è stata accolta dal gip Carlo Cecchetti . Quella riassunta in apertura, del 24 febbraio 2022, è una rapina contestata solo a Monti, mentre la Cassullo sarebbe entrata in scena in seguito, il 3 marzo, con un secondo assalto sempre a mano armata e sempre all’area di sosta “Lario Est”.

In questo caso il bottino era stato di 1.035 euro. La donna avvrebbe fatto da “palo”, secondo la tesi dell’accusa, attendendo il trentasettenne in auto ma in un parcheggio che sta fuori dall’autostrada e che è raggiungibile con un camminamento pedonale.

Anche per la ricostruzione di questo secondo assalto gli uomini della stradale avrebbero ottenuto i frame delle telecamere che incastrano la coppia. Non è finita, perché nell’ordinanza vengono contestati – in concorso – un furto di pneumatici a Luisago (il 21 marzo), con l’auto della società “E-Distribuzione” lasciata appoggiata a terra senza le gomme anteriore e posteriore sinistra, e pure due furti di alcolici (birra e vino) sempre all’area di servizio della A9 dove Monti – per l’accusa - andava a “prelevare”.

Mauro Peverelli

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