Cazzaniga “scarica” l’amante
«Laura mi accusa per salvarsi»

Il processo per le morti in corsia a Saronno. Il medico in aula parla della morte della mamma dell’amante infermiera

«Nella mia valutazione di medico le accuse di Laura Taroni nei miei confronti dipendono da una condizione psichiatrica di cui io come medico ero consapevole. Condizione aggravata dal peso della morte della madre. Nella mia valutazione di uomo invece le sue accuse nascono da una strategia difensiva, che nel tentare di coinvolgermi nelle morti familiari, cerca di spostare su di me il peso di questi morti».

Leonardo Cazzaniga, l’ex vice primario del pronto soccorso di Saronno, è tornato in aula anche ieri mattina. Ha spiegato il suo punto di vista rispetto alle accuse mosse dalla sua ex amante nei suoi confronti.

Lo ha fatto nel giorno in cui ha ricostruito la morte di Maria Rita Clerici, la madre di Laura Taroni, molto conosciuta anche a Olgiate Comasco per aver lavorato per molti anni alla valigeria Bric’s. Il suo è uno dei tre casi familiari, insieme a quelli di Massimo e Luciano Guerra, marito e suocero dell’infermiera, di cui Cazzaniga è accusato di omicidio volontario. Poi ci sono gli ulteriori 12 morti in corsia.

«Ho preso i farmaci e sono andato a Lomazzo da Laura dove sono rimasto fino al decesso. Sono partito da Cusano Milanino e sono arrivato intorno alle 20.30».

Laura Taroni aveva detto che prima di andare a Lomazzo, il medico era passato da Saronno a dare da mangiare ai gatti, ma Cazzaniga in aula ha smentito la ricostruzione. «Una menzogna come tante altre dette da Laura Taroni. Avrebbe un senso in una rappresentazione teatrale, nella realtà è ridicolo».

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