Cinghiali, agricoltori furiosi
«Solo parole, faremo da soli

Binago Lo sfogo di Alberto Pagani, presidente del Consorzio Agrario

«Alla luce dell’inerzia e inconcludenza delle istituzioni preposte al contenimento dei cinghiali, d’ora in poi provvederemo per conto nostro. Li elimineremo con ogni mezzo».

Lo sfogo di Alberto Pagani, presidente del Consorzio agrario lombardo e uno dei due coordinatori del Comitato spontaneo interprovinciale che si batte per la tutela e la salvaguardia delle colture agricole, la sicurezza e l’incolumità delle persone messe a rischio dagli attacchi dei cinghiali.

«Con la riunione di oggi convocata a Faloppio, è il sesto incontro cui partecipo e la situazione peggiora sempre di più – sostiene Pagani - Adesso siamo arrivati al punto che i cinghiali si vedono girare anche di giorno. Escono dal bosco a gruppi di otto-dieci per volta. Stanno devastando completamente prati e campi coltivati. Il problema vero è che se non si interviene radicalmente, tempo uno o due anni al massimo l’agricoltura sarà finita».

Un allarme serio, lanciato da chi si scontra tutti i giorni con un problema che sta mettendo in ginocchio l’attività agricola dalla Bassa comasca al Varesotto.

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