Cinghiali, allarme per la peste suina
Appello alla Regione dall’Olgiatese

Anche il sindaco di Olgiate al fianco del collega di Binago per chiedere abbattimenti e aiuti per il risarcimento danni: «Agiamo adesso: ci sono già casi in Liguria e Piemonte»

Cinghiali e peste suina, prevenzione subito. Richiesta dal consigliere Angelo Orsenigo (Pd) l’audizione dei sindaci e dell’assessore regionali Fabio Rolfi in Commissione agricoltura.

La tematica, affrontata nei giorni scorsi in una riunione tenutasi a Binago con il direttivo dell’Ambito territoriale di caccia dell’Olgiatese, preoccupa molto anche il sindaco Simone Moretti , disponibile con altri colleghi a portare il problema all’attenzione del Consiglio regionale.

«Sono mesi, anni, che noi sindaci e il Parco Pineta solleviamo il problema a tutti i livelli, senza avere risposte e certezze – dichiara Moretti – Ben venga un’audizione in commissione agricoltura, però l’unica soluzione possibile è eliminare il problema alla radice. Si sta pensando di trasformare la carne di cinghiale in ragù lombardo, ma la vera priorità è eliminare la presenza ormai fuori controllo dei cinghiali. Adesso che c’è la peste suina, oltre a non poter utilizzare la loro carne per fare il ragù lombardo, ci troviamo anche con gli allevatori di maiali che potrebbero subire danni giganteschi da una malattia che è stata introdotta per l’alto numero di ungulati».

No al business del cinghiale a spese della sicurezza e della tenuta stessa del settore agroalimentare. «Sono reali e concreti i dubbi più volte sollevati dal sindaco di Binago, Alberto Pagani , rispetto al fatto che se i cinghiali diventano un business non ci libereremo più del problema. I cinghiali sono un problema sociale, un pericolo per la sicurezza delle persone, un danno per l’agricoltura e ora sono anche un problema igienico-sanitario» sostiene Moretti.

«Si è concretizzato - aggiunge -tutto quello che gli agricoltori denunciano da anni rispetto ai rischi igienico-sanitari legati ai cinghiali, vettori di malattie infettive per il bestiame (peste suina) con enormi danni per il comparto suinicolo e agroalimentare. È un’avvisaglia che è sempre stata data, adesso che c’è il problema bisogna alzare il livello e agire concretamente e in tempi rapidi».

Servono misure drastiche di contenimento degli ungulati. Il braccio operativo di questa attività di prelievo selettivo dovrebbero essere i cacciatori abilitati dell’Atc Olgiatese.A frenarla la questione del risarcimento dei danni provocati dagli ungulati a carico degli Atc: se i cacciatori operano in regime di caccia aperta la parte di risarcimento danni sale dal 10% al 30%.

Quota che l’Atc Olgiatese, essendo una piccola realtà, non è in grado di sostenere e frena sull’avvio della caccia al cinghiale. «Sono comprensibili le remore dell’Atc Olgiatese che teme il dissesto – osserva Moretti – La soluzione non può essere il commissariamento dell’Atc, ma interloquire con la Regione per una ipotetica copertura del gap».

Il sindaco di Binago e imprenditore agricolo, Alberto Pagani , rincara la dose: «È da cinque-sei anni che vado predicando che i cinghiali sono un problema, ma nessuno mi ha mai ascoltato e adesso, con i primi casi di peste suina, sono una minaccia anche sotto il profilo igienico-sanitario».

Manuela Clerici

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