Don David e i detenuti
«Grazie alla fotografia
tornano a sperare»

Guanzate: il giovane sacerdote ha curato un calendario insieme a 19 ospiti del carcere di Busto Arsizio

Detenuti modelli e fotografi per un calendario molto speciale che abbatte le sbarre del carcere. Grazie al calendario artistico de “La Valle di Ezechiele” che vede protagonisti i detenuti della Casa Circondariale di Busto Arsizio (Varese) e la neonata cooperativa di reinserimento sociale, i detenuti sono riusciti con orgoglio a sentirsi protagonisti della bella iniziativa. La Valle di Ezechiele è una cooperativa sociale di Fagnano Olona che offre opportunità di lavoro a persone uscite dal carcere o sottoposte alle misure alternative.

È stata inaugurata lo scorso ottobre dal Ministro della Giustizia Marta Cartabia. Punto di collante il giovane cappellano del carcere, don David Maria Riboldi, sacerdote di Guanzate e fondatore della cooperativa che con il suo straordinario entusiasmo regala ogni giorno ai ragazzi oltre alla parola di Dio, la speranza di tornare a vivere nella società con dignità e fiducia. Lo spunto del calendario è stato un corso di fotografia per i detenuti, proposto dal giovane fotografo Hermes Mereghetti che aveva accompagnato il padre Giovanni, fotografo anch’egli, in un reportage sul Covid a San Vittore. La Direzione della Casa Circondariale di Busto Arsizio ha dato la disponibilità e così il corso di fotografia, strutturato in dieci lezioni, è entrato in carcere e ha raccolto 19 adesioni di detenuti appartenenti a nove etnie.

E’ stata una bella sfida per tutti loro. Hanno scattato le foto, ma si sono messi anche in posa, riuscendo a cogliere gli uni degli altri, emozioni e momenti veri di lavoro, sport e gioco della vita in carcere. Don David Maria Riboldi dice:«Chi prende in mano uno dei nostri calendari tocca qualcosa che sa di rinascita. Non tanto perché descrive la vita in carcere, ma per come è stato realizzato. Siamo orgogliosi come “La Valle di Ezechiele”, di presentare l’unico calendario fotografico 100% made in carcere: dall’ideazione alla stampa, affidata alla cooperativa Zerografica, nel carcere di Bollate». (Laura Attolico)

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