Un’ora e mezza con i rapinatori in casa
«Ho visto la morte in faccia»

Parla l’ex imprenditore di 67 anni, vittima dell’agguato nella sua villa di Fenegrò. E’ stato malmenato da due stranieri, volevano le chiavi della cassaforte

Come tutte le mattine si era andato in giardino per dare da mangiare alle galline. Proprietario di una bella villa in via Trento ed ex imprenditore nel campo tessile, a 67 ha rischiato ieri di fare una brutta fine. In giardino si è trovato di fronte a due persone che lo hanno spinto a terra: Sotto la minaccia di un coltello, i due ladri gli hanno legato mani e piedi con una corda e sono rimasti in casa per circa un’ora e mezza.

«Ho visto la morte in faccia - ha raccontato a La Provincia - . Dopo avermi legato, uno dei ladri mi teneva giù sul prato mentre l’altro gridava:”Mi devi dire dov’è la cassaforte?”. Io ho risposto che non c’era. E lui mi ha dato una pedata sulla testa con lo stivale. Poi è entrato in casa dal garage. Allora io ho chiesto all’altro: “Ma perché fate queste cose alla gente?”. Lui mi ha risposto: “Noi abbiamo fame. Siamo albanesi”. L’accento difatti era dell’Est»

I due non si sono fermati di fronte al sangue delle ferite allo zigomo, alla testa e alle mani. «Se gridi ancora ti sgozziamo. Se più tardi o domani vai dai carabinieri torneremo e ti uccideremo» ha ricordato l’aggredito con la voce rotta dall’emozione.

I carabinieri del nucleo radiomobile di Cantù e di una pattuglia della stazione di Mozzate, stanno conducendo le indagini per acciuffare i malviventi che si sono impossessati di diverse posate d’argento, 400 euro in contanti e della Bmw X5 , a bordo della quale sono fuggiti da via Trento.

Il pensionato è stato poi trasportato all’ospedale Sant’Anna dove è stato medicato e quindi dimesso. Una Tac ha escluso danni alla testa. Ora non vuole più tornare a dormire nella sua villa, dove abita da solo.

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