Folla in chiesa alla veglia per Ethan
Il parroco: «Pregate per i genitori»

A Bregnano tanti ragazzi con le loro famiglie per il ragazzo vittima di un frontale a Vertemate. Don Bompiani: «Stiamo vicini a papà e mamma, mostriamogli che non lo dimenticheremo mai»

Tanti ragazzi, assieme ai loro genitori, si sono ritrovati in chiesa mercoledì sera, uniti idealmente in un doloroso silenzio alla famiglia di Ethan Masala, il ragazzo di 16 anni, che domenica scorsaaveva subito gravissime lesioni in un tragico incidente stradale, avvenuto a Vertemate, e che l’altro ieri è morto all’ospedale di Bergamo.

Da una prima ricostruzione di quanto accaduto, mentre in sella alla propria moto era all’incrocio tra le vie Canturino e Isonzo, al confine con il territorio di Fino Mornasco, si è scontrato frontalmente con un vettura che proveniva al senso opposto al suo, i cui occupanti sono rimasti illesi.

Erano invece apparse sin da subito molto gravi le condizioni del giovane che era stato trasportato d’urgenza, con l’elisoccorso, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Troppo gravi sono state le ferite riportate dal giovane nel terribile schianto e nel pomeriggio di mercoledì i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne l’avvenuto decesso.

Attorno alle 20.30 nel giro di poche decine di minuti la chiesa si è riempita completamente. Difficile anche per il parroco, don Eugenio Bompiani, apparso a propria volta molto scosso e partecipe del lutto subito dalla famiglia, trovare le parole giuste per confortare i ragazzi, molti dei quali faticavano a trattenere le lacrime.

E che al termine della veglia, si sono poi sono fermati fuori dal tempio, cercando di rincuorarsi a vicenda. «Cercate di non tenervi dentro la rabbia e l’angoscia che state in questo momento provando - è stato il consiglio dato dal parroco ai tanti giovani presenti – quando tornate a casa provate ad esprimerli scrivendoli sul foglio».

Don Eugenio ha poi spinto tutta la comunità a farsi forza a esprimere in questo modo una concreta vicinanza alla famiglia del giovane: «La preghiera è il nostro modo di essere vicini ai suoi genitori, Isidoro e Antonella, che sono in queste ore rimasti in ospedale accanto al loro figlio – ha aggiunto ancora dall’altare don Eugenio – da domenica sono sprofondati nel buio e la nostra vicinanza e la nostra preghiera può rappresentare una sorta di “cordata”, per cercare di aiutarli e di farli sentire meno soli davanti al grandissimo dolore che stanno vivendo in questi momenti».Resta da definire ancora la data dei funerali, visto che è stata disposta l’autopsia..

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