La coppia che salva gli animali: «Tutti possiamo fare qualcosa»

Bregnano Cani e gatti in casama anche l’impegno a supporto delle associazioni che si occupano dei “pelosi”

Nutella, non idonea alla riproduzione, rischiava di essere soppressa. Cesare, picchiato e abbandonato, era “divorato” dalla dermatite. Gino e Bruno, randagi, ora sono al sicuro.

È l’originale famiglia di Alessandra Vaghi e di suo marito Gianbattista Bianchi composta da cinque trovatelli, tre cani e due gatti. «Per me è naturale accogliere gli animali abbandonati – racconta Vaghi – Lo faccio sin da quando ero una bambina». Nata a Minoprio, sposata da 25 anni, vive a Bregnano da 14. In passato era dipendente in una lavanderia, ora segue i familiari e i suoi amici a quattro zampe.

Per diversi anni ha anche accudito una colonia felina a Lomazzo: «Ho sempre avuto gatti. Appena mi sono sposata ho trovato fuori casa Minnie, aveva la coda rotta. È rimasta con noi 18 anni». Poi sono arrivate Adele, labrador femmina che ha chiamato col nome della nonna, e Nutella, labrador color cioccolata. «Nutella è down, scartata dall’allevatore perché non idonea alla riproduzione. Era tenuta in un serraglio. Quando ho letto l’appello dell’associazione “Io cammino con Fido”, di Bergamo, Nutella aveva solo un anno e mezzo. L’ho portata a casa».

Dalla stessa associazione ha adottato anche il labrador Balù, sempre un labrador: «Aveva 15 anni quando è venuto da noi, purtroppo è morto dopo un anno e mezzo. Si è portato via una parte del mio cuore». Dopo la scomparsa di Balù si era fatta una promessa: «Non avrei mai più preso animali, ma poi è arrivato quello scatenato di Cesare». Un meticcio nato in Albania, di cui ha letto la storia sui social. «Rischiava di trascorrere la vita legato a una catena, perché in Albania il randagismo lo risolvono uccidendo gli animali e i volontari non riescono a salvare tutti». Completano la famiglia i gatti Gino e Bruno. «Mi fa piacere raccontare dei miei animali, ma ci tengo soprattutto a dare visibilità alle associazioni. Non posso che dire grazie di cuore ai volontari che ogni giorno li salvano e curano».

Vaghi, oltre ai gruppi di Bergamo e dell’Albania, sostiene anche “Amici per 1 pelo” di Olgiate Comasco, “Noi siamo la loro voce” di Oltrona di San Mamette, “Aronne” di Agrigento e “Amici degli animali” di Realmonte (Agrigento). Dalla villetta partono ogni anno decine di bancali carichi anche di cibo, coperte, asciugamani. L’ultimo pesava 300 chili: «Tutti noi possiamo dare una mano, basta contattare le associazioni».

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