Lomazzo, i cacciatori non ci sono più
Ma gli animalisti devastano la casetta

Vandalismi Il “fronte di liberazione” distrugge il capanno e rivendica l’atto con scritte spray

La sigla utilizzata per rivendicare il raid nella “Casetta dei calciatori” è quella dell’Animal liberation front, costituitosi in Inghilterra nel 1976, che sarebbe responsabile di oltre una sessantina di attentati, in particolare negli Stati Uniti ma anche di alcuni raid avvenuti in Italia. Chiunque abbia deciso d’ispirarsi alle molto discutibili “gesta” dell’Alf stavolta però ha veramente sbagliato mira.

La casetta in questione, anche a seguito degli interventi viari che hanno riguardato la zona, legati a Pedemontana, non è di fatto più utilizzata o quasi da parte dei cacciatori. Ma è invece da tempo un punto di ritrovo per gli appassionati di softair dell’associazione Ares, che conta una trentina di iscritti, attiva da oltre dieci anni.

I responsabili del gruppo ieri mattina sono rimasti letteralmente senza parole quando hanno appreso che i locali da loro utilizzati, nella zona del bosco della Moronera, erano stati vandalizzati e semidistrutti.«Noi ci serviamo anche di pallini biodegradabili, rispettiamo la natura e gli animali, i vandali hanno rotto tutto, sporcando e manomettendo anche i nostri trofei – lamenta Andrea Marzorati, presidente del gruppo – si sono accaniti persino sull’area esterna dove alcune volte abbiamo organizzato delle grigliate; siamo veramente rimasti male per quanto accaduto, per noi quella casetta è sempre stata un punto di ritrovo».

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