Mimi, la maestra delle coccole. «Grazie soprattutto ai bambini»

Ronago Va in pensione dopo 42 anni di lavoro la storica insegnante dell’asilo

Termina 42 anni da maestra d’asilo con una parola sola: « Grazie ». La maestra Mimi va in pensione così: «Grazie agli amministratori, presidenti, commissario e consiglieri, attuali e passati, che hanno fatto tutto il possibile e anche di più per questa scuola d’infanzia. Grazie ai parroci e alla comunità di Ronago che ci hanno sempre sostenuto – elenca – Grazie alle mie colleghe. Grazie alle collaboratrici, cuoche e addette a pulizie e manutenzioni. Grazie alle famiglie. Grazie, soprattutto ai bambini ». Si guarda intorno, in una scuola piena di luce, inondata dal paesaggio esterno, percorsa da colori, “vetrina” di tante attività in dialogo con didattiche avanzate.

«Ma la base è sempre la stessa», osserva Mimi, il cui nome è Erminia e il cognome Fasola. Ma è sempre stata Mimi. «Da sempre e per sempre, i bambini hanno bisogno di essere accolti, amati. E di semplicità, di quotidianità. Certo – prosegue – è cambiato il tessuto sociale, ma i bambini rinnovano ogni giorno l’amore che sanno dare. La maestra riceve più di quanto dia ». Non ha mai pensato di fare grandi cose.

«Ho sempre cercato di mettermi in ascolto: da qui parte tutto, emozioni e didattica ». La didattica degli affetti, degli abbracci. «Le fatiche ci sono – precisa – Ma diventano ricchezza, risorsa per uscirne ancora più forti ». Quarant’anni più due: è un pezzo di vita. « Mi mancheranno, i bambini: il loro profumo, i loro gesti, le grida, i pianti, mi hanno riempito la vita ». Mai detto qualche no? « Il no va sempre motivato – sottolinea - nel contesto di una didattica delle relazioni, del rispetto, della condivisione ». Un bambino le regala un disegno: lei lo terrà tra le cose più care.

«Avevo vinto un concorso statale – rivela – ho preferito rimanere qui, sentivo che questo era il mio posto, che ero fortunata per tutta questa meraviglia ». La meraviglia di un bambino in braccio ad una giovane collega di Mimi, il faccino contro il collo, lascia che lei lo accarezzi sulla schiena. Chissà quante volte ha fatto questo, la maestra Mimi. Chissà quanti scambi di coccole si porta via.

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