Narcotraffico e riciclaggio d’opere d’arte. Una delle basi operative era a Sagnino

Il blitz Anche quattro comaschi tra gli arrestati della maxi operazione della polizia di Milano

Si trovava in un anonimo condominio non lontano dal campo sportivo di Sagnino, una delle basi di stoccaggio della droga proveniente dall’estero e destinata al mercato lombardo. Non hanno dubbi al riguardo i poliziotti della squadra mobile che, nelle ultime ore, hanno eseguito una trentina di ordinanze di custodia cautelare in carcere: tre di queste in provincia di Como. L’accusa - per i tre comaschi finiti sotto inchiesta - è di concorso in spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto ketamina (droga molto richiesta dai giovani per lo sballo alle feste e, allo stesso tempo, molto pericolosa) ma anche hascisc e cocaina.

Tra le persone finiti in manette ci sono un uomo di 38 anni di Monte Olimpino, uno di 47 anni domiciliato a Ponte Chiasso, un cinquantenne originario di Castellamare di Stabia ma residente in città (arrestato lo scorso novembre a Sagnino con un carico di 10 chilogrammi di hashish, circa un chilo di marijuana e circa 4 chili di ketamina), e un canturino di 35 anni residente a Carimate.

Un’indagine, quella della squadra di Milano (per gli arresti in città hanno collaborato anche i colleghi della Questura di Como) che si interseca con un riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico attraverso i canali delle opere d’arte. Uno degli arrestati, titolare di una galleria d’arte ad Amsterdam, avrebbe usato la sua società per gestire i flussi di denaro da investire negli stupefacenti simulando - secondo l’accusa - compravendite di quadri. E forse non a caso sulle chat degli indagati era conosciuto come Banksy.

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