Olgiate, il dolce “dei matti”
punta al marchio

Il Matoch torna protagonista a OlgiateCult

Il Matoch, matto in dialetto, verso il marchio di prodotto tipico. Mancano ancora nove anni prima che possa ottenere questa certificazione, ma è ormai un obiettivo dichiarato. A legittimarlo un prodotto dolciario espressione di tradizioni agroalimentari del territorio. Nacque da un’idea della Pro loco, che nel 2002 indisse un concorso per eleggere quello che sarebbe poi diventato il dolce tipico del paese i cui abitanti sono chiamati “i matti di Olgiate” e liberati dalla pazzia da San Gerardo

Se ne è parlato venerdì nel corso della serata “Bollicine e altro”, promossa dal Circolo culturale Dialogo nell’ambito di “OlgiateCult”. Il Dialogo da qualche anno propone la manifestazione “Rock & Matoch” proprio per tenere viva l’attenzione su questo unico dolce olgiatese.

«Il Matoch è nato quasi per scherzo in relazione al Carnevale – racconta il sindaco Simone Moretti – Avevamo la locandina del Carnevale e la maschera olgiatese (Gerardina), ma ci mancava un dolce tipico di Olgiate. Ci venne l’idea di coinvolgere i pasticcieri e panificatori del paese, dando loro la “missione” di creare un dolce legato ai prodotti di Olgiate. Tra le ricette in concorso una giuria popolare scelse la migliore. Mi fa piacere che da un’idea nata quasi per gioco all’interno della Pro loco sia stato creato un dolce che da 16 anni continua a essere scelto da olgiatesi e non solo».

Dolce da forno frutto della creatività e maestria di pasticcieri e panificatori locali. «Ognuno ha proposto la propria ricetta in base alle sue capacità, metodo di assemblare i gusti e scegliere gli ingredienti, usando quelli che riteneva fossero più rappresentativi del territorio – spiega il creatore del Matoch, Alberto Ghielmetti, dell’omonima pasticceria – Una giuria popolare, senza sapere chi fosse l’autore, per due volte ha scelto la mia ricetta che è poi stata depositata in Pro loco e messa a disposizione di tutti».

Nato l’8 dicembre 2002, tutt’oggi lo si trova in vari negozi di Olgiate, come conferma Ghielmetti: «Sia io che il mio socio Alessandro Lucca crediamo molto in questo dolce. Nella nostra pasticceria non manca mai. È richiesto tutto l’anno, anche come regalo, specialmente a Natale in sostituzione del panettone. Agli olgiatesi piace e amano donarlo per farlo conoscere anche fuori paese e perfino all’estero. È stato portato in Inghilterra, Australia e America. Gli olgiatesi sono orgogliosi di avere un dolce tipico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA