Olgiate, la torre non c’è più
«Ma non siamo contro chi dà lavoro

Parlano i promotori del ricorso al Tarche ha indotto la Cosmint a rinunciare al magazzino

«Non siamo contro i progetti di sviluppo della Cosmint, purché nel rispetto dell’ambiente circostante». Lo sostiene Mario Baroffio, uno dei residenti che nella tarda primavera scorsa avevano presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento degli atti emanati dallo “Sportello unico per le attività produttive” concernenti il rilascio del permesso di costruire un magazzino robotizzato che nel progetto originario avrebbe avuto un’altezza di 26 metri, poi ridotta a 20 in una successiva ipotesi progettuale.

L’azienda – come ha spiegato il direttore operations Vittorio Brenna - ha rinunciato a costruire il contestato fabbricato, a fronte della prospettiva di un contenzioso che avrebbe pregiudicato l’investimento e fatto dirottare le risorse economiche stanziate dalla capogruppo in altri siti produttivi. Sarà costruito un fabbricato a uso magazzino che si svilupperà in larghezza e non in altezza, sul lato posteriore dell’insediamento produttivo già esistente in via XXV Aprile. «Se avessero voluto farlo, l’avrebbero realizzato – sostiene Baroffio – Evidentemente sono subentrate delle logiche industriali diverse che hanno portato a decidere di costruire un edificio più basso. Noi siamo attenti alle logiche del lavoro al punto tale che avevamo detto, se servono 26 metri per far funzionare egregiamente il magazzino robotizzato, se ne interri una parte. Ci hanno opposto una resistenza incredibile, per cui non è rimasto che intraprendere la strada del ricorso avendo appigli a sostegno delle nostre ragioni. Se adesso la decisione è costruire un edificio più basso, che rientri nei parametri di altezza previsti dal Piano di governo del territorio, non abbiamo nulla in contrario. Ritireremo anche il ricorso».

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