Omicidio di Rodero
In onda tutti i dubbi
sull’alibi del cognato

Su “Storie vere”, Rai Uno, ricostruite le tappe della vicenda dell’omicidio della maestra Nadia Arcudi

I media nazionali continuano a stare su delitto di Rodero.

Ieri mattina Rai 1 ha dedicato un ampio servizio all’omicidio di Nadia Arcudi, 35 anni, maestra alla scuola elementare di Stabio, trovata morta nel pomeriggio di sabato 13 ottobre nei boschi di Rodero. L’ha scaricata in quel luogo il cognato Michele Egli, 42 anni, collaboratore informatico all’università Supsi di Lugano e residente a Coldrerio, non è chiaro se ante o post mortem.

La salma è stata rimpatriata ieri in Svizzera, intanto durante la trasmissione “Storie vere” è stata annunciata una ricostruzione secondo la quale l’orario della morte probabilmente è successivo alle 23 di venerdì sera.

È una tesi che, se confermata, metterebbe in crisi ulteriore la versione resa finora dal cognato. Di certo venerdì sera alle 20 la sua auto ha passato il confine e tra le 20,30 e le 22,30 è uscito a cena con il resto della famiglia di Nadia al Road House di Olgiate. Al ristorante, ripreso anche su Rai 1, nessuno li ha notati e le immagini registrate dalle telecamere interne si sono cancellate automaticamente. Se Egli avesse scaricato il corpo nel bosco prima della cena, significa che Nadia sarebbe rimasta viva, agonizzante per alcune ore.

L’autopsia ha confermato la morte per edema polmonare da soffocamento anche se sul corpo non sono stati trovati segni evidenti di colluttazione o ferite. L’esito dell’esame tossicologico sarà determinante.

Tutti i dettagli sul giornale la provincia di giovedì 27 ottobre

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