Quei soldi nel bosco che nessuno rivuole
Uggiate, indagini sul tesoretto che scotta

Ritrovati da un escursionista sul colle di Somazzo e portati ai carabinieri: eppure non vengono reclamati: forse provento di spaccio o del traffico di migranti

Una tracolla, un portafoglio, 640 euro in contanti sono stati smarriti, sono stati ritrovati e sono in attesa del proprietario da tre mesi. Ma nessuno li ha ancora reclamati ed avanza il sospetto che nessuno li reclamerà, perchè potrebbe trattarsi di roba che scotta, perciò è meglio lasciarla raffreddare e spegnerla del tutto.

La storia affiora da un avviso pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Uggiate Trevano e, per quel che dice il testo, sembra una banale e comunissima segnalazione di oggetti smarriti in custodia nel Comando della Polizia Locale Terre di Frontiera.

Se il proprietario si presenterà per reclamarli, dovrà fornire particolari su tracolla, portafoglio e contanti, oltre alle proprie generalità e alla copia della denuncia di smarrimento. La tabella allegata aggiunge che il 26 settembre 2021, sul colle di Somazzo, il “colle sacro” di mezz’ Insubria, un escursionista ha trovato gli oggetti in questione, li ha consegnati ai carabinieri di Olgiate Comasco e i militari li hanno portati al Comando della Polizia Locale che ha provveduto all’avviso sull’albo pretorio on line.

L’escursionista si è comportato in modo ineccepibile: ha verificato che non ci fossero documenti nel portafoglio, non s’è messo in tasca neppure un centesimo, è andato dai carabinieri ad Olgiate Comasco. Ma né i carabinieri, né gli agenti della Polizia Locale hanno trovato un indizio, una traccia, per risalire al proprietario. Comunque sono a conoscenza del posto preciso in cui tracolla, portafoglio e soldi sono stati ritrovati.

Gli interrogativi si moltiplicano, secondo quanto si è appreso da mezze parole e da interi silenzi: potrebbe trattarsi di provento di reato e al responsabile non conviene fornire giustificazioni sull’origine e la destinazione. Meglio, molto meglio per lui o per lei lasciar perdere. Magari deve raccontare che derivano da spaccio di stupefacenti. Interrogativo alternativo: potrebbe trattarsi di pagamento ad un passatore che ha aiutato migranti a varcare il confine tra i boschi, dove niente segna più il confine tra l’Italia e la Svizzera. Ma non è neppure esclusa l’ipotesi che gli oggetti siano stati persi da un fuggiasco in attesa del passatore. (Maria Castelli)

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