Rubavano al Principe di Savoia
Denunciato dipendente di Lomazzo

Lavora lì da trent’anni, accusato di avere rubato vini, argenteria e funghi

C’è anche un uomo di Lomazzo tra i sette dipendenti dell’hotel Principe di Savoia di Milano, uno dei più in vista della città, denunciati per furto ai danni della stessa azienda alberghiera. Era il capo della banda e lavorava come manager del room service dell’hotel da trent’anni.

Il 5 ottobre gli agenti hanno fermato il manager lontano dall’albergo, nello zaino aveva funghi porcini e barattoli di pomodori secchi che non è stato in grado di giustificare.

Inizialmente ha detto di averli comprati al supermercato ma non aveva scontrini per dimostrarlo. Durante la successiva perquisizione nella sua abitazione a Lomazzo hanno trovato vini e cibo per oltre 20mila euro. C’erano bottiglie di champagne, caviale, vini del ’91 ma anche molta argenteria il cui valore esatto non è stato ancora stimato.

Ad effettuare le indagini sono stati gli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia: secondo le accuse, i dipendenti infedeli, prevalentemente del settore ristorazione, si sarebbero impossessati di svariati beni di valore, in particolare generi alimentari, molti dei quali ritrovati nel corso delle perquisizioni presso le loro abitazioni.

I sette indagati per furto in concorso hanno dai 35 ai 63 anni Il lomazzese ha 63 anni, lavorava da 30 anni per la struttura e proprio su di lui era ricaduti i primi sospetti della direzione che all’inizio di ottobre ha segnalato al commissariato Garibaldi-Venezia una serie di sparizioni negli ultimi mesi.

«Il 63enne aveva un lavoro invidiabile e una posizione rispettabile, non è stato in grado di spiegarci esattamente cosa lo abbia spinto a rischiare e perdere tutto in questo modo - ha commentato Alessandro Chiesa, funzionario del commissariato Garibaldi-Venezia - La nostra idea è che pensasse di farla franca e che arrotondasse vendendo le derrate a privati»

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