Sventa la truffa del falso nipote: «È la terza volta in due anni»

Turate Un’anziana non è caduta nel tentativo di raggiro al telefono:«Piangeva e diceva di essere ferita in ospedale, ma era tutto un trucco»

«Tu non sei mia nipote, sei una truffatrice», così una turatese di 81 anni ha liquidato mercoledì scorso una sconosciuta che l’aveva contattata telefonicamente con il trucco del “falso nipote”, subito scoperto dall’anziana residente presa di mira dai malviventi.

«Non è la prima volta che mi capita – racconta l’anziana cittadina - già l’anno scorso mi aveva chiamato una ragazza che, fingendo di piangere, aveva detto d’esser mia nipote e di trovarsi in ospedale perché aveva preso il covid». Anche in quell’occasione la cittadina non c’era però cascata: “ho capito che qualcosa non andava quando mi ha chiesto quante persone c’erano in quel momento in casa - racconta ancora la residente – allora l’ho ironicamente incoraggiata, augurandole di guarire presto e ho riattaccato; subito dopo, chiamando mia figlia, ho verificato che nessun nostro familiare era mai stato ricoverato in ospedale, per nessun motivo».

I trucchi

Tra i trucchi più utilizzati da parte dei malviventi per spillare soldi vi è appunto quello del “falso nipote”. I truffatori fingono di lamentare alcune volte d’avere il raffreddore per nascondere il diverso tono di voce, contattano gli anziani presi di mira, sostenendo ad esempio d’aver avuto un incidente e di dover disporre subito di denaro contante per pagare le cure o per far fronte a altre situazioni d’emergenza che sono invece soltanto immaginarie. Un altro dei sistemi in genere usati per derubare gli anziani è l’abbraccio che, spesso una sconosciuta, cerca di dare a persone incontrate per strada, fingendo d’essere una vecchia amica, cercando in questo modo di sottrarre loro catenine, collane o il portafogli. Vi è poi anche la truffa dello specchietto: «mi è successa pure quella – racconta l’anziana – mentre ero in auto, ho sentito un botto; mi sono fermata e un giovane guidatore mi ha avvicinato sostenendo che gli avevo rotto lo specchietto. Ho subito notato che lo specchietto della mia vettura non avevo alcun danno, allora mi è venuto spontaneo scoppiare a ridere e chiedergli se era la “truffa dello specchietto”, dicendogli che comunque volevo rivolgermi ai carabinieri. A quel punto ha subito cambiato registro, ha detto che non era niente di grave, che si accontentava delle mie scuse e se n’è andato».

L’allarme

In diversi Comuni della Bassa comasca sono attivi dei gruppi del Controllo di vicinato, impegnati sia ad avvisare, tramite le proprie chat, i residenti quando ci sono in circolazione ladri e truffatori, informando nel contempo le forze dell’ordine se vengono notati dei movimenti sospetti.

«Anche in paese ci vorrebbe il Controllo del vicinato – è la proposta rilanciata dal residente Mario Marcuzzi – per promuovere ad esempio iniziative mirate a sensibilizzare e informare gli anziani, al fine in particolare di prevenire le truffe. In passato, è infatti accaduto in paese che alcuni anziani sono stati raggirati proprio con la truffa del falso nipote, finendo per consegnare nelle mani dei malviventi delle ingenti somme di denaro».

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