Torna l’allarme truffe agli anziani: «Mi hanno tormentato al telefono»

Il caso In pochi giorni una signora ha ricevuto due chiamate da persone che chiedevano soldi. Prima un uomo e poi una donna, si sono finti parenti che avevano avuto incidenti stradali

Allarme per la truffa del falso nipote. Due tentativi, nell’arco di pochi giorni, ai danni della stessa pensionata per cercare di farla cadere nella rete.

Un familiare della mancata vittima del raggiro ha segnalato il duplice caso al Controllo del vicinato di Olgiate Comasco, per avvisare della truffa in atto per opera, a quanto pare, di persone decisamente determinate ad arrivare al loro obiettivo.

La pensionata in una prima occasione è stata contattata telefonicamente da un uomo che, fingendo di essere suo cognato, diceva di essere rimasto coinvolto in un incidente e di avere bisogno di aiuto.

Qualche giorno dopo è stata raggiunta, sempre telefonicamente, da una donna che ha figurato di essere la nipote in ospedale.

Molto abili

I truffatori sono molto abili nel carpire alla vittima sia il nome che la situazione personale del presunto parente, per poi inserire queste informazioni nella conversazione per renderla sempre più verosimile. Spesso capita che inizino la telefonata chiamando per nome il proprio interlocutore (che di solito recuperano dall’elenco telefonico), per creare un clima di confidenza. Il presunto parente spiega una storia complicata e il motivo per cui in quel momento ha urgentemente bisogno di denaro e non può andare personalmente a ritirarlo. Lo scopo della messinscena è di impietosire la vittima, confonderla, mettendole fretta facendo leva sullo stato di difficoltà in cui si troverebbe il congiunto.

Il modo di agire dei truffatori è particolarmente raffinato poiché dapprima tentano di scoprire quanto denaro la vittima potrebbe mettere a disposizione. In seguito, spiegano alla vittima il motivo per cui il parente non può venire a ritirare personalmente il denaro e le comunicano che al suo posto verrà da lei una persona di fiducia. O, in alternativa, che questa persona l’accompagnerà in banca. Da qui l’ingresso in casa e la consegna dei soldi, il tutto molto in fretta, per evitare che la persona chieda consiglio e sia messa in guardia.

I precedenti

I due casi di tentativi di truffa del nipote seguono di pochi giorni un altro raggiro, sempre telefonico, attuato la scorsa settimana ai danni di una famiglia contattata da una donna che si era presentata come una operatrice di un centro servizi non meglio precisato per proporre un’offerta commerciale, con la richiesta pressante di parlare solo e unicamente con il titolare del contratto di telefonia. Quando la moglie del titolare ha chiuso la chiamata con un diniego, è stata poco dopo raggiunta dalla telefonata di una sedicente rappresentante di uno studio legale che, per conto del gestore per cui era stata contattata, le comunicava la disattivazione della linea telefonica e l’invio di una multa di 383 euro da pagare entro tre giorni per la scortesia usata nella precedente conversazione.

Di fronte allo spauracchio di vedersi tagliare il servizio telefonico, comunicato per il tramite di un sedicente studio legale che oltretutto informava di una multa di pagare, una persona un po’ ingenua e intimorita sarebbe potuta cadere nella rete ed essere alleggerita di quasi 400 euro.

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